Fiat: Marchionne all’ultima assemblea a Torino, pronti a produrre 6 milioni di auto

“Il 2013 è stato ricco di soddisfazioni per Fiat. Se guardiamo all’Europa le perdite si sono ridotte”. Inaugura così il presidente di Fiat, John Elkann, l’ultima assemblea ordinaria in Italia del Lingotto chiamata ad approvare i risultati 2013. La prossima assemblea infatti si terrà in Olanda, dove il nuovo gruppo Fiat Chrysler Automobiles avrà sede legale. All’assemblea partecipano 1.019 azionisti. Nessun cambiamento nella compagine azionaria, come ha ricordato lo stesso Elkann: Exor detiene il 30,06%, Baillie Gifford il 2,64% e Vanguard International Growth Fund il 2,26%. Altri investitori istituzionali Ue hanno il 17,1% mentre quelli extra Ue il 21,80%. Fiat Spa detiene azioni proprie pari al 2,76% (era il 3,226%). Sarà invece ancora in Italia, probabilmente prima dell’estate, l’assemblea straordinaria che dovrà deliberare sulla fusione con Chrysler. Il 6 maggio è attesa la presentazione a Detroit del nuovo piano industriale. “Con FCA abbiamo finalmente la possibilità di giocare una partita vera”, ha proseguito Elkann. “Oggi per la prima volta abbiamo prospettive diverse, non dobbiamo più giocare una partita per la sopravvivenza, in fondo alla classifica, senza sapere se ci sarà un domani”. Elkann ha poi ricordato che Jeep ha fatto registrare nel 2013 il record storico di auto consegnate e si appresta nel 2014 a raggiungere il traguardo del milione, tra le quali anche quelle prodotte qui in Italia, nello stabilimento di Melfi.
L’acquisto del 100% di Chrysler da parte di Fiat a inizio 2014 ha segnato il “coronamento di un grande progetto industriale e culturale che abbiamo iniziato nel 2009″. Così invece l’amministratore delegato Sergio Marchionne, che conferma l’efficacia della fusione con la controllata Usa entro l’anno e prevede di consegnare 4,5-4,6 milioni di vetture (escluse le joint venture) a fronte di 4,35 milioni nel 2013. Confermati gli obiettivi 2014 della casa automobilistica torinese: utile della gestione ordinaria a 3,6-4 miliardi, utile netto a 0,6-0,8 miliardi, indebitamente netto industriale tra 0,8 e 1,3 miliardi di euro. “In linea generale abbiamo tutte capacità produttive di arrivare a 6 milioni di auto“, ha proseguito Marchionne. “Non se arriviamo a 7 milioni ma con le iniziative che annunceremo a maggio il limite di 6 milioni è accessibile”, ha precisato l’Ad, che su un eventuale ingresso di BlackRock ha detto che sarebbe il benvenuto come azionista di Fiat nel caso volesse impegnarsi.
Marchionne ha poi voluto ricordare come nel 2003 Fiat e Chrysler realizzavano volumi di vendite di 4,4 milioni di auto come nel 2013 ma dieci anni fa erano in profondo rosso. Chrysler, ha sottolineato, perdeva mezzo miliardo di euro e Fiat quasi un miliardo mentre oggi “abbiamo realizzato un utile di gestione di 3,4 miliardi di euro”. Il top manager ha poi ribadito ancora una volta che lo spostamento della sede fiscale nel Regno Unito non porterà vantaggi al gruppo Fiat sul piano fiscale. “Confermiamo che non ci sono eccedenze negli stabilimenti italiani. A Grugliasco abbiamo riassunto tutti gli addetti più mille unità di Mirafiori dove con i nuovi investimenti saranno riassorbiti tutti”.