Notizie Notizie Italia Fiat di nuovo vittima di un turbine di voci

Fiat di nuovo vittima di un turbine di voci

6 Dicembre 2007 15:34

A cadenza settimanale tornano i rumor su un addio di Sergio Marchionne dal ponte di comando di Fiat e immancabilmente il titolo della casa automobilistica torinese paga dazio in Borsa. Senza altre motivazioni il titolo è arrivato a sfiorare i 17 euro, registrando un ribasso superiore ai 5 punti percentuali. Nel momento in cui si scrive il titolo del Lingotto cede il 5,2% a 17,21 euro, con volumi scambiati superiori ai 70 milioni di pezzi contro una media giornaliera degli ultimi 30 giorni di 49 milioni.  


 


Nel rumor circolante oggi e appreso da Finanza.com, Marchionne lascerebbe Fiat per assumere un ruolo di vertice Ubs, banca svizzera di cui già è membro del consiglio dallo scorso 18 aprile. Si tratta di un’indiscrezione già circolata alcune settimane fa e che aveva portato lo stesso manager di origine abruzzese a smentire con decisione. In quell’occasione si era parlato di un ruolocome presidente del Consiglio di sorveglianza della banca svizzera. Marchionne aveva chiuso la porta all’ipotesi, definendo l’incarico “un ruolo che non si può combinare con quello di amministratore delegato di Fiat”.


 


L’indiscrezione aveva cominciato a circolare dopo i primi annunci delle perdite riportate da Ubs in scia alla crisi dei mutui subprime e in contemporanea all’avvicinamento del nuovo anno. A partire dal 2008 infatti Marchionne potrà riscuotere il suo pacchetto di 10 milioni di stock option. Secondo le specifiche previsioni del piano di incentivazione, l’assegnazione delle stock options ed il loro esercizio è in larga parte subordinato al raggiungimento di determinati obiettivi di natura economica del gruppo nel periodo 2007-2010.


 


L’unica notizia su Fiat è venuta ieri dal Motorshow di Bologna da cui l’a.d. di Fiat Auto, Lorenzo Sistino, ha detto di prevedere per il 2008 una quota di mercato in Italia di oltre il 25% e sopra al 7% in Europa Occidentale.