Fiat apre ufficialmente il cantiere spin off, conti oltre le attese del mercato
Le linee guida varate nella notte ad Auburn Hills dal consiglio di amministrazione eccezionalmente riunito a Detroit battezzano un nuovo corso di vita per Fiat. La casa automobilistica di Torino ha aperto ufficialmente il cantiere spin off in concomitanza con l’annuncio dei conti del secondo trimestre 2010, oltre le attese degli analisti, nonostante il calo della domanda in Europa legato alla fine degli incentivi in diversi mercati.
Fiat è tornata all’utile nel secondo trimestre, con un risultato netto di 113 milioni di euro superiore ai 90 milioni attesi dal mercato e soprattutto dalla perdita da 179 milioni accusata nello stesso periodo del 2009. I ricavi sono cresciuti del 12,5% a 14,8 miliardi con un trading profit più che raddoppiato a 651 milioni a fronte di un forte calo dell’indebitamento netto industriale, sceso a 3,7 miliardi dai 4,7 di fine marzo.
Ma il vero piatto forte dal quartier generale della Chrysler, simbolo dell’integrazione fra le due società, è stato l’avvio dello scorporo dell’auto. Un’operazione, che ha tenuto con il fiato sospeso operatori di Borsa e analisti e che si appresta a diventare realtà. L’assemblea del Gruppo Fiat cui spetterà l’approvazione dello spin off delle attività automobilistiche si terrà presumibilmente, con il quorum necessario, è programmata in agenda per il prossimo 16 settembre 2010.
Ma i primi dettagli ci sono già. Fiat trasferirà ad una società di nuova costituzione, Fiat Industrial, i business dei veicoli industriali, motori industrial & marine, macchine agricole e per le costruzioni, oltre a debiti finanziari. Con la scissione, queste attività saranno separate da quelle automobilistiche e dalla relativa componentistica, che includono Fiat Group Automobiles, Ferrari, Maserati, Magneti Marelli, Teksid, Comau e FPT Powertrain Technologies. Dalla data di efficacia della separazione, che si assume possa essere il primo gennaio 2011, le azioni di Fiat Industrial saranno assegnate agli azionisti Fiat sulla base di un rapporto uno a uno.
Dal punto di vista finanziario, il patrimonio netto di Fiat sarà ridotto di circa 3,75 miliardi, riduzione che “non darà luogo a cancellazione di azioni, ma sarà attuata con una riduzione proporzionale del valore nominale di ciascuna categoria di azioni, che dalla data di efficacia della scissione sarà pari a 3,5 euro”. Il capitale sociale di Fiat Industrial sarà aumentato di 1,9 miliardi circa, mentre altri 1,8 miliardi circa le saranno attribuiti “attraverso le altre riserve”. Il valore nominale di ciascuna categoria di azioni Fiat Industrial, che replicheranno esattamente il numero e le categorie di quelle di Fiat, sara’ pari a 1,5 euro. Le azioni proprie possedute da Fiat (pari a circa il 3%) non saranno trasferite e quindi Fiat, dopo la scissione, avrà circa il 3% di Fiat Industrial.
Fiat e Fiat Industrial avranno però ognuna vita propria: saranno, infatti, quotate separatamente in Borsa a Milano e opereranno in modo separato come società quotate indipendenti con i rispettivi management e consigli di amministrazione. Sullo sfondo dei conti e delle operazioni di riorganizzazione, restano le tensioni che a Mirafiori Marchionne deve affrontare con i sindacati per trovare il filo della matassa nell’affaire Pomigliano. Da viste da Oltreoceano oggi appaiono lontanissime.