Notizie Notizie Italia Fiat: analisti plaudono a dati Chrysler di novembre, deboli riscontri in Italia e Brasile

Fiat: analisti plaudono a dati Chrysler di novembre, deboli riscontri in Italia e Brasile

2 Dicembre 2011 08:51
Indicazioni contrastanti per Fiat dai dati di vendita di novembre sui vari mercati in cui è presente il gruppo automobilistico torinese. Indicazioni decisamente positive da oltreoceano con le vendite di Chrysler oltre le attese a 107 mila unità, in crescita del 45% su base annua. Decisamente meglio rispetto al mercato auto Usa salito del 14% lo scorso mese.
Negli Usa Chrysler vola (45% a/a a novembre), vendite beneficiano del lancio di nuovi modelli
Chrysler ha beneficiato del lancio di nuovi modelli che ha portato il brand Chrysler ad una crescita del 92% a/a e Jeep a +50% a/a. “L’andamento di Chrysler è senz’altro positivo per Fiat che invece continua a soffrire in Europa come da attese”, è il commento odierno di Intermonte che mantiene ferme le stime sulle vendite anche se per Chrysler è possibile un risultato sull’intero 2011 leggermente migliore delle attese. Intermonte si attende una crescita implicita del 20% a dicembre per Chrysler ed è dunque alla portata il target di 2 mln di vettore vendute nel 2011.
Il confronto annuo è favorito dal fatto che lo scorso anno ci fu il phase-out di parecchi vecchi modelli, “ma il dato è comunque positivo”, commentano gli analisti di Equita rimarcando come il mix è positivo poiché le retail sales (tipicamente con margini più alti rispetto alle flotte) sono cresciute del 51% annuo. Il dato mensile è superiore alla guidance di volumi 2011 a +25% a/a.
Fiat soffre ancora in Italia, frenata anche in Brasile
A deludere nuovamente è l’andamento delle immatricolazioni del gruppo torinese in Italia, con un calo del 9,9 per cento (considerando sia Fiat che Chrysler), sostanzialmente in linea con il mercato che ha fatto segnare a novembre un calo del 9,3 per cento. “Il lancio dei modelli Chrysler con marchio Lancia ed il buon andamento di Jeep non è stato sufficiente a frenare la discesa”, sottolineano da Intermonte.
Considerando solo Fiat Auto il calo a novembre è stato dell’11%. Equita sottolinea che nella nuova struttura di gruppo (Fiat+Chrysler) il peso dell’Italia è sceso a meno del 15% dei volumi totali rispetto al circa 30% di Fiat da sola. La sim milanese stima che il peso dell’Italia scenda ulteriormente nel 2012 al 12-13%.
Peggio del mercato anche la performance di Fiat in Brasile con un calo del 9% nell’auto rispetto al -6% del mercato auto brasiliano. “Alla luce del trend in atto è probabile che il quarto trimestre sia più debole delle attese iniziali – commenta Equita che rimarca come la frenata in terra carioca sia già scontata nella guidance di trading profit 2011 che Fiat ha aggiornato al rialzo in occasione del terzo trimestre (da circa 2,1 mld a oltre 2,1 mld).  Fiat aveva abbassato la previsione del mercato brasiliano da +5% a +2%.
Fiat ha avuto anche deboli riscontri in Francia con un calo del 24 per cento rispetto al -7.6% medio del mercato auto transalpino.
Smentita del Lingotto: Marchionne non ha mai parlato di lasciare l’Italia
Intanto ieri sera è arrivata una puntualizzazione dal parte di Fiat circa le dichiarazioni dell’a.d. Sergio Marchionne, riportate in modo parziale e arbitrario da alcune agenzie di stampa. “Marchionne non ha ma parlato di lasciare l’Italia”, rimarca la nota del Lingotto. Le parole pronunciate a Washington dall’a.d. del gruppo automobilistico torinese sono state: “la Fiat è una multinazionale. Gestiamo attività in tutte le parti del mondo. Abbiamo attività economiche e industriali al di fuori dell’Italia. Vendiamo macchine in Brasile, in Cina, in America, in Messico. La cosa importante è la sopravvivenza della Fiat che non può essere messa in discussione. Ci abbiamo messo otto anni per rimetterla in piedi. Abbiamo creato un’alternativa con Chrysler e non possiamo metterla in dubbio. Chiunque pensa di condizionare la Fiat si sbaglia”.