Ferrari inciampa sui conti, le consegne della Rossa non sfrecciano più a ritmo record
I ricavi trimestrali di Ferrari arrivano a un soffio dal miliardo di euro e rimangono ancora tutti i presupposti per un 2019 record, ma il mercato storce il naso con il titolo arrivato a cedere il 6,9%. In una giornata condizionata anche dallo spauracchio dazi, Ferrari ha diffuso numeri trimestrali sostanzialmente in linea con le attese accompagnati dalla conferma della guidance. Dopo il forte calo iniziale, il titolo si è attestato a circa -3%. Il saldo da inizio anno rimane decisamente positivo (+67% circa), tra i top performance del Ftse Mib.
A saltare all’occhio è stato però il rallentamento delle consegne rispetto agli ultimi trimestri, così come dell’ebitda. In particolare, le consegne sono cresciute a singola cifra (+8,4%) durante il secondo trimestre, decisamente meno del +23% durante i primi tre mesi dell’anno. Nella seconda metà dell’anno la Rossa dovrebbe trovare nuovo slancio dal lancio dei primi modelli Icona (Monza SP1 e SP2).
Nel secondo trimestre si confermano robuste le consegne della Ferrari Portofino e della 812 Superfast. Ciò è stato in parte compensato dai minori volumi della famiglia 488, con la 488 GTB e la 488 Spider verso il termine del loro ciclo di vita, in parte compensati dall’accelerazione delle consegne della 488 Pista e dalle prime consegne della 488 Pista Spider.
I numeri del 2° trimestre
Il gruppo del Cavallino Rampante segna nel secondo trimestre ricavi per 984 milioni di euro, in crescita dell’8,6% o del 6,8% a tassi di cambio costanti. Battute le attese di consensus Bloomberg che erano ferme a 960 mln. Sostanzialmente in linea con il consensus l’ebitda adjusted: salito a 314 milioni di euro, +8,7%, con un margine dell’ebitda al 32%. Il consensus era 315 mln. L’ebit adj trimestrale è di 239 mln rispetto ai 232 mln delle attese.
L’utile diluito adjusted per azione è pari a 0,96 euro (+13,9%). L’utile netto è di 184 milioni di euro, superiori ai 177,9 mln delle stime di consensus. La generazione di free cash flow industriale pari a 139 milioni, che riflette anche l’impatto positivo per cassa derivante dagli anticipi per la Ferrari Monza SP1 e SP2 e dai benefici del Patent Box.
Confermata la guidance 2019, migliora il target per free cash flow
Ferrari ha confermato la guidance per l’intero 2019 verso i livelli più alti dei range su tutti i parametri ai tassi di cambio attualmente prevalenti. Rivisto al rialzo il target per il free cash flow industriale. Nel dettaglio i ricavi netti sono visti sopra i 3,5 miliardi di euro. L’ebitda adjusted è indicato nel range 1,2-1,25 miliardi, l’ebit adj a 0,85-0,9 miliardi e l’EPS diluito adjusted nel range 3,50-3,70 per azione. Per il Free cash flow industriale, il nuovo target è di oltre 0,55 miliardi dai circa 0,45 miliardi indicati in precedenza.
Lo scorso settembre, Louis Camilleri ha diffuso il piano al 2022 del gruppo che vede l’Ebit adjusted passare da 0,8 miliardi di Ebit rettificato del 2017 a oltre 1,2 miliardi, di fatto un incremento che porterebbe la redditività (ROS) dal 22,7% a più del 25%. Nel periodo l’incremento stimato dell’utile operativo rettificato (al lordo dei costi) dovrebbe essere di circa 1 miliardo, di cui circa 500 milioni legati al miglior price/mix e 500 milioni da volumi.