Notizie Notizie Mondo Fed: se il tapering fosse a dicembre, buona o cattiva notizia?

Fed: se il tapering fosse a dicembre, buona o cattiva notizia?

15 Novembre 2013 09:55
Tutti si aspettano che il tapering, ossia la progressiva riduzione del piano di stimolo all’economia da parte della Federal Reserve (Fed), prenderà il via l’anno prossimo. Una ipotesi, appoggiata dalla maggior parte degli analisti interpellati da Bloomberg, e supportata anche dalle ultime dichiarazioni di Janet Yellen, la futura governatrice della banca centrale americana. Ma se invece la Fed stupisse ancora (vi ricordate quando si dava per certo l’avvio a settembre?) e iniziasse il tapering già a dicembre? Se lo sono chiesto a Exane BNP Paribas, rispondendo fuori dal coro. La casa d’affari francese infatti sostiene che il tapering inizierà a dicembre. Ecco il perchè e quali saranno le conseguenze.
Perchè a dicembre?
“Tale view, sostenuta da tempo, è supportata da diversi motivi. Innanzitutto va evidenziato che, dall’ultima riunione del Fomc, il contesto macro-economico presenta un livello di rischio minore”, spiega Jean-Baptiste Pethe, american economist presso Exane BNP Paribas. Non solo. “Anche sul fronte fiscale, lo stress sembra essere notevolmente diminuito e i repubblicani, consci della non popolarità dello shutdown, potrebbero trovare un accordo entro dicembre con i democratici per ridurre il costo del sequester”. 
Notizia buona o cattiva?
Gli economisti di Exane BNP Paribas ritengono che, anche se l’avvio del tapering rappresenti una notizia negativa per i mercati nel breve termine con stress sul mercato obbligazionario e impatto sui mercati azionari e su quelli emergenti con deboli posizioni estere, il lancio dell’operazione rappresenta una buona notizia per l’economia in generale. La mossa infatti “implica che la Fed é sempre più fiduciosa sulla sostenibilità della ripresa – spiegano da Exane – Inoltre, dato che prima o poi il tapering dovrà avere inizio, mantenere lo status quo non ha un impatto positivo sul sentiment del mercato”. 
Non solo. Secondo il team della banca francese, è possibile (probabilità del 50%) che la Fed rafforzi la forward guidance in concomitanza all’avvio del tapering. “L’istituto potrebbe, per esempio, ridurre la soglia di disoccupazione che dovrebbe far scattare il rialzo dei tassi o introdurre un floor sull’inflazione per evidenziare i rischi derivanti da un basso livello del parametro”, illustra Pethe. Portare la soglia della disoccupazione al 6%, per esempio, permetterebbe alla Fed di posticipare le aspettative su un rialzo dei tassi di due trimestri con conseguente calo dei rendimenti obbligazionari di 10/15 punti base. 
Conclusioni
In un clima di incertezza, dovuto anche al cambio di guardia alla Fed (Bernanke lascerà il posto alla Yellen), l’unica certezza, secondo Exane BNP Paribas, é che la Fed avrebbe fatto bene a ridurre il quantitative easing prima, dato che il tasso di disoccupazione si è ridotto più delle stime, l’economia a stelle e a strisce sta mostrando resistenza agli shock fiscali e i principali leading indicators lanciano segnali positivi. “Dato che i criteri indicati per un lancio del tapering nella primavera 2013 sono ora soddisfatti, una riduzione dell’acquisto di asset appare, dunque, giustificata a dicembre”, conclude Pethe.