Notizie Notizie Mondo La Fed lancia il coordinamento tra le maggiori banche centrali

La Fed lancia il coordinamento tra le maggiori banche centrali

12 Dicembre 2007 15:29

Federal Reserve, Banca centrale europea, Banca del Canada, Banca d’Inghilterra e Banca centrale svizzera hanno reso noto oggi un insieme di misure per rispondere alle elevate pressioni sul mercato dei tassi a breve termine.
Le misure prese dalla Federal Reserve includono la fissazione di un nuovo sistema di finanziamento temporaneo (Term Auction Facility) consistente in 4 operazioni di mercato aperto con date e importi prestabiliti. Anche la Bce inietterà liquidità in dollari nell’eurosistema attraverso accordi di swap in valute stipulati direttamente con la Fed.


In sostanza la Fed inietterà liquidità in dollari in diversi paesi nel mondo tramite le rispettive banche centrali. “La necessità di reperire fondi in dollari – spiega Antonio Cesarano di Mps Capital Services – deriva dal fatto che ad esempio in area Euro buona parte dei veicoli finanziari (conduit, Siv ecc.) presenta operazioni di impiego (titpicamente CDO) e finanziamento (tipicamente commercial paper) in dollari”. 


Le operazioni complessivamente dovrebbero arrivare ad iniettare almeno 40 miliardi di dollari e potenzialmente anche oltre. Queste misure dovrebbero “promuovere l’efficiente disseminazione di liquidità con il mercato interbancario sotto stress”, si legge in un comunicato della Fed, da cui si apprende che ogni asta Taf sarà per un ammontare fisso, con il tasso determinato dal processo d’asta. La prima asta Taf di 20 miliardi di dollari è fissata per lunedì prossimo 17 dicembre e avrà maturità di 28 giorni. La seconda asta sarà per un massimo di 20 miliardi ed è fissata per il 20 dicembre e avrà maturità di 35 giorni. Le successive aste verranno effettuate il 14 e il 28 gennaio (gli ammontari verranno decisi in gennaio). “La Federal Reserve – si legge – potrà condurre aste addizionali nei mesi successivi, in dipendenza delle evoluzioni delle condizioni di mercato”.
 
“Con l’operazione Taf – spiega ancora Cesarano –  la Fed intende immettere liquidità superando gli ostacoli dei due strumenti di politica monetaria prima citati: a differenza delle operazioni effettuate al tasso fed funds il collateral ammesso è più ampio; a differenza delle operazioni al tasso di sconto le operazioni Taf sono meno onerose ed inoltre garantiscono meglio l’anonimato”.


La Taf avverrà mediante un sistema d’asta con tasso minimo pari all’OIS (Overnight indexed swap) relativo alla scadenza dell’operazione. “Di conseguenza – dice Cesarano – la Taf consente alla Fed di immettere liquidità anche in paesi diversi dagli Usa al tasso fed funds atteso sull’orizzonte temporale dell’operazione, con il vantaggio ulteriore di ammettere un range di collateral molto ampio”.Per queste operazioni potrà infatti essere utilizzato un range più ampio di collateral  rispetto a quello ora utilizzabile per l’accesso ai fed funds.


Un commento sull’operazione è arrivato anche da Jc Associati, secondo cui “tale azione della Fed è a nostro avviso positiva, anche se ci vorranno diversi mesi per riequilibrare la situazione. Ad esempio mentre gli indici azionari sulla notizia recuperano, rimangono sotto pressione gli spreads sui bonds societari, specie per i ratings inferiori alla singola A”.