FCA: la vita dopo Ferrari secondo gli analisti di Mediobanca
Ogni divorzio crea spaccature e incertezze, specialmente se uno dei due partner è intrigante e desiderabile. Ma la vita va avanti e uno dei principali argomenti di discussione tra gli investitori è incentrata sul futuro di FCA senza Ferrari. Inizia così il report degli analisti di Mediobanca su Fiat-Chrysler secondo cui, grazie al debito più leggero, il Lingotto potrebbe implementare le azioni del piano industriale presentato lo scorso maggio e rifocalizzarsi sulle auto del segmento premium (da Maserati alla Jeep).
“Anche se il salto dalle 4,4 milioni di auto vendute nel 2013 all’obiettivo di 7 milioni del 2018 ci sembra troppo ambizioso, i numeri non sono messi li a caso”, spiegano gli esperti di piazzetta Cuccia. Le 2,6 milioni di auto in più dovrebbero infatti arrivare dal completamento di nuovi modelli, dall’espansione in nuovi mercati (la Jeep in Asia e America Latina) e dalla crescita in alcuni mercati al momento deboli.
“Le nostre previsioni sugli investimenti sono sotto la guidance in modo che FCA riuscirebbe a generare cash nel corso di ogni anno”, sottolineano da Mediobanca secondo cui il fatto che la maggior parte dei nuovi modelli venga fabbricato in Italia “potrebbe ottimizzare la capacità produttiva del gruppo“. Gli analisti prevedono quindi nel 2015 un Ebit pari a 4,45 miliardi di euro, meglio del consensus che è fermo a 4,2 miliardi.
Per quanto riguarda lo sin-off/Ipo di Ferrari, il broker calcola un effetto diluitivo per l’utile per azione di FCA di circa il 10%, “non male se si considera che noi stimiamo che Ferrari rappresenti il 21% dell’enterprise value di FCA e il 33% del valore del titolo”.
Come confermato ieri dall’Ad Sergio Marchionne durante il Salone di Detroit, anche gli esperti di piazzetta Cuccia ritengono che un passo logico per Fiat-Chrysler potrebbe essere la fusione con un competitor anche se sarà un argomento da trattare non prima del 2016. Detto questo, Mediobanca ha confermato il giudizio outperform su FCA alzando il prezzo obiettivo a 13,20 euro dal precedente 12 euro.