Notizie Notizie Italia Fca: Marchionne conferma target 2015. Elkann, tutto è cambiato per sempre

Fca: Marchionne conferma target 2015. Elkann, tutto è cambiato per sempre

16 Aprile 2015 12:50
Si è conclusa con un applauso l’assemblea degli azionisti di Fiat Chrysler Automobiles. Un’assemblea storica perché la prima fuori da Torino e dall’Italia. La riunione si è infatti tenuta all’hotel Sofitel Legend di Amsterdam in Olanda, ed è stata presieduta dal presidente, John Elkann. Accanto a lui l’amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne. “Ieri all’assemblea di Cnh non c’è stato l’applauso, la prossima volta mi porto anch’io la claque”, ha detto scherzosamente Marchionne ad Elkann. “Oggi è un giorno speciale: per la prima volta nella loro storia, Fiat e Chrysler tengono l’assemblea in un luogo diverso dagli Stati Uniti e dall’Italia. Non è un dettaglio di poca importanza, è il segno che con Fca tutto è cambiato, per sempre“, ha detto il presidente, aprendo l’assemblea che ha approvato il bilancio 2014 e confermato lo stesso Elkann e Marchionne amministratori esecutivi della società. Il numero uno di Exor ha ottenuto il 94,95%, l’Ad il 98,92%. Anche Andrea Agnelli è stato rieletto tra gli amministratori non esecutivi con il 98,57% dei voti.
All’assemblea era presente il 59% del capitale ordinario del gruppo automobilistico e il 68,47% delle azioni con diritto di voto (Exor detiene il 29,19% del capitale di Fca e il 44,31% dei diritti di voto). “Abbiamo unito due protagonisti del settore auto mondiale – ha proseguito Elkann – per dare vita a un gruppo globale integrato, più grande e più forte. Ma soprattutto abbiamo iniziato a creare una cultura comune, che non cancella la storia e le identità delle due componenti, ma anzi le valorizza e le unisce”.
Marchionne ha confermato i target per il 2015: consegne mondiali di auto tra 4,8 e 5 milioni, fatturato di 108 miliardi di euro, utile netto tra 1 e 1,2 miliardi, un Ebit tra i 4,1 e i 4,5 miliardi e un indebitamento netto industriale tra 7,5 e 8 miliardi. “Abbiamo chiuso il 2014 con risultati forti in linea con le attese. È stato un anno storico durante il quale abbiamo creato un’organizzazione globale”, ha voluto sottolineare il manager italo-canadese. “La creazione di Fiat Chrysler Automobiles, oggi settimo costruttore mondiale, rappresenta il culmine dell’integrazione industriale e culturale iniziata nel 2009”. 
Marchionne ha poi parlato di Ferrari e rispondendo ad un piccolo azionista ha voluto precisare che il Cavallino rampante “non ha debito, ha liquidità per 1,5 miliardi. A fine 2015, inizio 2016 avrà un indebitamento”. Per quanto riguarda la quotazione della casa di Maranello, Marchionne prevede che possa avvenire con ogni probabilità quest’anno anche se potrebbe slittare al 2016. “La Ferrari non è una casa automobilistica tradizionale, produce auto di lusso”, ha spiegato Marchionne. “Negli ultimi 11 anni abbiamo sempre mantenuto la separazione tra Fiat e Ferrari, non c’è stata contaminazione tra le tecnologie. Al massimo Ferrari ha avuto influenze positive sulle tecnologie di Fiat e Maserati, ma non il contrario. Non è uno scambio a due direzioni”. Marchionne ha aggiunto che Maserati e Alfa sono in grado di esistere solo grazie all’alleanza con Chrysler. Quando c’è un problema per lo sviluppo dell’Alfa posso avvalermi di tutte le risorse, dei talenti presenti all’interno del gruppo. Prima non era possibile”.
Smentite dal top manager possibili altre nuove quotazioni di altre società del gruppo dopo quella di Ferrari: “Per il momento no, non abbiamo piani”, ha puntualizzato Marchionne.