Fashion&Luxury Insight: Poltrona Frau la regina del fatturato mondiale, Abaxbank dice “hold”
“Fashion&Luxury Insight”, il rapporto semestrale di Sda Bocconi, Altagamma ed Ernst&Young, presentato proprio oggi a New York, ha fotografato il momento d’oro che il settore del lusso sta vivendo a livello internazionale. Il rapporto, che passa in rassegna i bilanci di 39 società del luxury quotate in tutto il mondo, con vendite superiori ai 150 milioni di euro e un fatturato complessivo di 150 miliardi l’anno, mette in evidenza una crescita media del settore nel 2006 rispetto al 2005 nell’ordine del 15% per tutti i parametri principali: vendite (+14%), margine operativo lordo (Ebitda, +13%), risultato operativo (Ebit, +15%). L’anno scorso è stata tuttavia registrata una lieve flessione degli investimenti, che si sono attestati al 6% del fatturato, in discesa di un punto percentuale sul 2005, suggerendo “un rallentamento nel processo di consolidamento del settore tramite acquisizioni, spintosi, d’altra parte molto in avanti, come dimostra la forte incidenza degli intangibili, che costituiscono il 21% del capitale”. Il rapporto tra debito e capitale proprio è sceso di 5 punti, a 0,56, e rimane buona la generazione di cassa, che si attesta all’11% del venduto. Il settore si conferma ad alta intensità di capitale, con il capitale fisso a pesare, in media, per il 46% di quello totale. “Il mercato fashion-luxury – dichiara Donato Iacovone, presidente del consiglio di amministrazione di Ernst&Young Financial Business Advisors – conferma e consolida i trend di significativa crescita, una crescita dovuta all’operato delle aziende, che vedono premiati i forti investimenti e concretizzate le proprie strategie di sviluppo internazionale iniziate negli scorsi anni, e a un più favorevole atteggiamento di consumo dei mercati, che premiano in particolar modo i prodotti a maggiore valore aggiunto”.
La principale leva di crescita del settore, sia per quanto riguarda le vendite, sia per quel che concerne la redditività degli investimenti, consiste nella moltiplicazione dei punti vendita, il cui numero è aumentato del 12%. “Un limitato ricorso al debito e la preferenza per la crescita organica rispetto alle acquisizioni – si legge nel report Fashion&Luxury Insight – sembrano essere buoni indicatori della capacità di generazione di cassa, a testimonianza, forse, di qualche inceppamento nei processi di turnaround delle imprese acquisite negli scorsi anni. A investire di più sono le imprese di dimensioni maggiori, che sono, però, anche quelle che fanno ricorso più sistematicamente alle acquisizioni”. “Si dimostra – sottolinea Armando Branchini, segretario generale di Altagamma – che le imprese a forte cultura retail, anche se nate come aziende di produzione o di progettazione stilistica, hanno risultati molto migliori”. Barbara Rovetta, docente dell’area finanza e del Master in fashion, experience and design management della Sda Bocconi, evidenzia che “i segmenti con le migliori performance della moda e lusso risultano essere gli accessori e il retail, in ragione di un crescente interesse del consumatore per gli accessori e del successo del modello di integrazione verticale del retail”. Non è un caso quindi che stando alle classifiche stilate da Fashion&Luxury Insight, otto delle dieci migliori imprese per redditività degli investimenti e per risultato operativo appartengano a questi due settori, così come sette delle dieci imprese con maggiore capacità d’investimento e sei di quelle con maggiore generazione di cassa. Nella top ten per Return on investment (Roi), i due gruppi retail, Hennes & Mauritz (H&M) ed Esprit, figurano infatti rispettivamente al secondo e terzo posto, alle spalle di Coach, attiva invece nel segmento degli accessori. Nella classifica che ordina le migliori società luxury del mondo per Ebit invece H&M si aggiudica la medaglia di bronzo, dietro all’oro di Coach e all’argento di Hermès (accessori). Stesso ordine per le prime tre della top ten in quanto a generazione di cassa, cui si aggiunge, al quarto posto, l’altro gruppo retail, Inditex.
E come si posizionano le italiane? Gli esperti di Fashion&Luxury Insight spiegano che le società italiane, con una crescita delle vendite del 17% e del margine operativo lordo del 31%, mostrano la traiettoria migliore. Tuttavia, la redditività degli investimenti, pari all’11%, cresce del 2%, ma rimane sotto la media. Tra le italiane, quella meglio posizionata nella top ten per aumento di fatturato è Poltrona Frau, che si colloca al primo posto (a pari merito con la tedesca Adidas), grazie a una crescita del 52%, seguita a ruota dalle altre due società nostrane, Mariella Burani (+39%) e Geox (+35%). Solo quest’ultima tra le italiane compare invece nella classifica per Roi, posizionandosi al quarto posto, e si conferma subito dietro al terzo in classifica anche nella top ten per risultato operativo, mentre l’unica altra società nostrana, Tod’s, si colloca all’ottavo posto. Sono ben tre i gruppi del Belpaese che si trovano nella top ten per generazione di cassa: Benetton è in settima posizione, e Geox subito dopo, tallonata da Luxottica.
Benché Poltrona Frau sia la regina della crescita del fatturato, in un report che porta la data del 12 giugno scorso Elena Sottanella, analista del settore lusso di Abaxbank, ha ritoccato verso il basso la raccomandazione sul titolo, portandola da “buy” (comprare) a “hold” (mantenere in portafoglio), alzando però nel contempo leggermente il prezzo obiettivo, da 3,30 a 3,31 euro. “Per la valutazione – spiega Sottanella nel report pubblicato – abbiamo ipotizzato due scenari. Innanzi tutto uno ‘scenario base’, che conferma le precedenti stime, senza tenere conto di un effetto cambio che la società ritiene trascurabile. La valutazione che otteniamo è di 3,48 euro per azione. Ma abbiamo anche ipotizzato uno ‘scenario prudente’, in cui la crescita dovrebbe risultare più contenuta e il miglioramento della redditività più graduale, anche a seguito di possibili ritardi nell’implementazione del piano di ottimizzazione societaria. La valutazione che otteniamo è di 3,14 euro per azione. Attribuendo una probabilità del 50% al verificarsi di ciascuno scenario, otteniamo una valutazione di 3,31 euro per azione, con un upside del 5,2% incluso il dividend yield”.
“Il downgrade del rating – dice Sottanella a Finanza.com – è legato all’entità dell’upside del titolo in Borsa. Ritengo che gli investitori di lungo termine debbano stare tranquilli, perché il gruppo Poltrona Frau, risultato dell’aggregazione di numerose aziende, ha enormi potenzialità di crescita. Tuttavia chi decidesse di puntare sull’azione in una ottica di più breve termine dovrebbe mettere in preventivo che esiste la possibilità che, a causa dei ritardi legati all’ottimizzazione della struttura di gruppo, i risultati relativi al 2007 possano essere un po’ meno incoraggianti del previsto o comunque delle potenzialità. Credo tuttavia che lo stesso problema non si riproporrà nel 2008, quando le sinergie di gruppo dovrebbero dispiegarsi senz’altro più che nell’anno in corso e la struttura dovrebbe essere a regime, ottimizzata per sfruttarne al meglio tutte le opportunità”.