Avvio stabile per l’Europa, occhi puntati alla riunione dell’Eurogruppo. A Milano brilla Fiat
Avvio stabile per le Borse europee, dopo quattro rialzi consecutivi. La seduta sulle principali piazze continentali si prospetta all’insegna della prudenza, in assenza del faro di Wall Street, chiusa per la festività del Martin Luther King day. Inoltre gli investitori potrebbero essere frenati anche dalla decisione della banca centrale cinese di alzare i requisiti bancari sulle riserve. Una mossa che ha ravvivato i timori di una stretta monetaria in arrivo.
In primo piano restano gli sviluppi sulla crisi del debito sovrano in Europa. Ieri Jean Claude Trichet ha ribadito che la Bce prenderà tutte le misure necessarie per assicurare la stabilità dei prezzi, ricordando che l’istituto centrale resta estremamente all’erta per prendere tutte le decisioni necessarie. “Abbiamo la sensazione di aver fatto quello che ci era stato chiesto – ha aggiunto – dando a un continente intero una stabilità di prezzi migliore di quella dei 50 anni precedenti”. Quanto ai vertici dei ministri delle Finanze di Ue ed Eurozona, che si aprono oggi pomeriggio a Bruxelles, sul tavolo restano i temi delle finanze pubbliche del Vecchio Continente e del possibile raddoppio del fondo salva Stati.
“Un aumento del fondo Efsf, con la possibilità di acquistare direttamente titoli di Stato dei paesi in crisi, suggerisce che la crisi potrebbe aver superato il momento peggiore”, commenta Ian Scott di Nomura. Nell’attesa che arrivi qualche novità da Bruxelles, le Borse europee avviano le contrattazioni intorno alla parità ad inizio seduta con Londra che sale dello 0,10% e Parigi che segna +0,08%. Invariata Francoforte. Stesso copione per la Borsa di Milano oscillano sulla parità, dove il Ftse Mib è invariato a 21.462 punti ed il Ftse All Share guadagna lo 0,02% a 22.149 punti.
A Piazza Affari continua la corsa delle due azioni Fiat dopo che i lavoratori di Mirafiori hanno ratificato venerdì sera l’accordo sullo stabilimento con la vittoria dei sì al referendum. Il titolo sale dell’1,56% a 8,1150 euro. In rialzo anche Fiat Industrial (+0,94%) ed Exor (+0,45%). Sull’argomento si sofferma il Financial Times, riproponendo la dicotomia su Sergio Marchionne, “lodato a Motown (Detroit, ndr) ma sotto esame a Torino”. Secondo il quotidiano economico-finanziario britannico, il manager italo-canadese che guida sia Fiat sia Chrysler, viene apostrofato come un capitalista rapace dai dirigenti sindacali italiani per la riforma del lavoro che vuole introdurre in Fiat, mentre gli americani lo indicano come un eroe che ha portato nuova vita in Chrysler.
Mentre limano i guadagni i titoli delle banche dopo la volata della scorsa settimana. Cede in apertura di seduta il Banco Popolare, nel giorno dell’avvio dell’aumento di capitale da 2 miliardi di euro. Il titolo lascia sul campo l’1,35% a 2,38 euro. Le nuove azioni sono offerte ad un prezzo di 1,77 euro l’una, con un rapporto di opzione di sette azioni ogni cinque titoli ordinari e/o bond convertibili. Secondo la Repubblica, questa settimana sarà presentato l’emendamento Pd che consentirà alle Fondazioni bancarie di derogare al tetto del possesso dello 0,5% nelle banche popolari, fatto che consentirà alla Fondazione Cariverona di investire 200 milioni nell’aumento di capitale.
Riflettori puntati anche su Unicredit (+0,64% a 1,7 euro). La speculazione ripropone che la britannica Resolution starebbe valutando se fare un’offerta d’acquisto per Pioneer. Mentre Intesa Sanpaolo (+1,89% a 2,28 euro) a prezzato a 99,369 un covered bond da 1,5 miliardi, scadenza gennaio 2021. Male Mediaset che risente del taglio di giudizio da parte di BofA. Il broker ha tagliato il rating sul titolo della società televisiva controllata dal premier Silvio Berlusconi ad underperform.
Sorvegliata speciale dal mercato ancora Fondiaria Sai (+2,02% a 7,135 euro). Secondo il Corriere della Sera, l’Antitrust europeo sta guardando all’ipotesi di acquisto di una quota del gruppo italiano da parte di Groupama. Il Sole24Ore scrive invece che il mercato non prevede un’Opa. Secondo quanto riportano i giornali, un portavoce ha smentito divergenze all’interno della famiglia Ligresti. Attesa alla prova del mercato anche Atlantia (-0,66 a 16,5 euro), dopo il collocamento di Abertis della quota del 6,68%. Secondo quanto riferiscono i trader, il placement del pacchetto è avvenuto ad un prezzo di 15,6 euro per azione.