Fallite le prove di rimbalzo: raffica di sospensioni a Piazza Affari, pesanti le banche
Si spegne, dopo un avvio con rialzi anche superiori ai 2 punti percentuali, il rimbalzo delle Borse europee all’indomani della peggior sessione dal 1987.
La quasi totalità dei listini continentali è infatti già passata in territorio negativo in scia a una nuova caduta dei titoli del settore finanziario a sua volta messo sotto pressione dalle voci di una ricapitalizzazione governative di alcune banche britanniche.
A Milano S&P/Mib e Mibtel cedono ora l’1,26% rispettivamente a 23477 e 17750 punti, sottoperformando ancora una volta le altre maggiori Borse europee, dove i ribassi non superano il punto percentuale. Si mantengono anzi in positivo, seppur di poco, Parigi (+0,12% il Cac) e Zurigo (+0,07% lo Smi).
A livello settoriale i bancari hanno violentemente invertito la tendenza della prima ora di scambi e lo Stoxx di settore cede ora il 5,4%. Anche Piazza Affari non cede alla tendenza. Unicredit, Bpm e Ubi Banca mostrano infatti alcune delle peggiori perfomance all’interno dell’S&P/Mib. Unicredit in particolare è stata nuovamente sospesa al ribasso dopo essere arrivata a perdere il 7,7%. Le sospensioni tuttavia hanno interessato anche Banco Popolare e fuori dai bancari Fiat e Telecom.
Si è spento inoltre l’iniziale rally delle risorse di base determinato dal ritorno del Wti sopra i 90 dollari per barile.
Sui mercati questa mattina si scommmetteva inizialmente su una probabile azione di taglio dei tassi d’interesse d’emergenza dopo che la banca centrale dell’Australia ha ridotto stanotte il loro livello di un punto percentuale e in attesa di un discorso di Bernanke programmato per le 18.30 di oggi (ora italiana).