Facebook sotto accusa dagli inserzionisti per misurazione campagne pubblicitarie video
Giornata negativa a Wall Street per il titolo Facebook che cede quasi 2 punti percentuali scendendo in area 127,5 dollari. L’azione è colpita dagli ordini di vendita nel giorno in cui alcuni importanti inserzionisti pubblicitari hanno sollevato una spinosa questione relativa alla valorizzazione delle campagne pubblicitarie video presenti sulla piattaforma del più diffuso social network su scala mondiale.
L’accusa è lagata alla possibilità che la società fondata da Mark Zuckerberg abbia per due anni consecutivi sovrastimato il tempo medio di visione delle pubblicità video. Un’indiscrezione riportata dall’autorevole Wall Street Journal e che Facebook avrebbe inizialmente cercato di giustificare come possibile errore tecnico. Errore che, se confermato, di fatto avrebbe modificato il metodo di calcolo della visualizzazione delle advertising nelle campagne video da parte degli utenti facendo aumentare la valorizzazione complessiva a favore di Facebook stesso. La società statunitense per il momento ha precisato di aver avvertito il proprio parco clienti dell’accaduto e di aver modificato le metriche di questi calcoli.
Alla luce dell’andamento del titolo a Wall Street sembra che il problema abbia una dimensione e soprattutto conseguenze contentute. Così non fosse, infatti, verrebbe messo un potenziale punto di domanda sulla credibilità di uno dei mercati pubblicitari, quello delle piattaforme dei social network online, ritenuti fino ad oggi tra i più credibili perchè misurabili con una precisione pressochè assoluta.