Fabrizio Viola lascia Bper per prendere la guida di Mps
Fabrizio Viola lascia Bper e si appresta a prendere il posto di Antonio Vigni alla guida di Mps. Nel weekend ha preso forma il suo passaggio alla corte di Rocca Salimbeni che sarà sancito settimana prossima con la nomina a nuovo direttore generale. Primo passaggio in vista del rinnovo del cda della banca senese a primavera che dovrebbe portare alla nomina di Viola quale primo amministratore delegato della storia di Mps. “Un manager con un track record comprovato”, commenta oggi Equita che ritiene quindi l’annuncio una notizia positiva per Mps e ovviamente negativa per Bper, con i due titoli che infatti questa mattina risultano il primo in buon rialzo e il secondo in coda al Ftse Mib.
Il 12 gennaio prossimo il Consiglio di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena esaminerà la proposta di nomina di Fabrizio Viola a direttore generale del gruppo. L’attuale Direttore Generale Antonio Vigni ha manifestato la propria disponibilità a risolvere in maniera consensuale il proprio rapporto di lavoro. Vigni, che ha guidato la Banca senese dal 2006, assumerà la carica di superconsulente presso la Fondazione Mps.
Viola dovrà subito fronteggiare la delicata questione dell’ulteriore rafforzamento patrimoniale da 3,26 miliardi di euro richiesta dall’Eba. Siena che è già reduce dalla ricapitalizzazione da 2,1 mld di euro portata a termine lo scorso giugno e che quindi cercherà di percorrere vie alternative a un nuovo ricorso al mercato. In questo senso venerdì Banca Mps ha annunciato di aver ricevuto una richiesta di conversione, in riferimento a titoli obbligazionari convertibili Fresh, per un ammontare complessivo di 289.799.998,24 euro, a fronte della quale sono state emesse, al prezzo di conversione di 2,12 euro, 136.698.112 azioni ordinarie, pari a circa l’1,26% del capitale ordinario ante conversione. Il numero di azioni ordinarie è pertanto passato da 10.844.097.796 azioni a 10.980.795.908 azioni e il capitale sociale è passato da 6.654.282.746,76 euro a 6.732.246.664,72 euro.
Viola, cinquantatreenne romano laureato in Economia Aziendale all’Università Bocconi, vanta un passato importante nel mondo delle Popolari. La sua lunga militanza presso il gruppo Bpm, iniziata nel 1995, lo ha portato nel settembre 2004 ad arrivare a ricoprire l’incarico di direttore generale di Banca Popolare di Milano, fino al settembre 2008 prima di essere nominato amministratore delegato della Banca Popolare dell’Emilia Romagna, incarico ricoperto fino ad oggi. Dal 2005, inoltre, è consigliere d’amministrazione e membro del comitato esecutivo dell’Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane e di ASAM, Associazione per gli Studi Aziendali e Manageriali. Viola ha in seguito assunto la carica di presidente di AICIB, Associazione Italiana Corporate & Investment Banking.
Il mercato plaude all’operazione Viola con Mps che viaggia a metà mattinata in deciso rialzo (+1,55%). Intonazione negativa di Bper (-1,81% a 5,43 euro) che si trova costretta a ricercare un nuovo amministratore delegato. Il Consiglio di Amministrazione della Bper si riunirà a breve per l’assunzione delle determinazioni del caso con la scelta del successore che con ogni probabilità cadrà su una figura esterna. Le dimissioni dell’ad Viola hanno portato Equita ad azzerare il peso di Bper in portafoglio, anche se permane il giudizio buy sul titolo. “La nostra decisione ha carattere tattico ed è legata all’incertezza che si viene a creare in seguito alle inaspettate dimissioni – rimarca oggi la sim milanese – ma non cambia la view positiva di fondo, basata sui solidi fondamentali del gruppo che garantiscono una visibilità degli utili superiore alla media”.