Notizie Notizie Italia Faang stupiscono ancora, occhio alle valutazioni “anomale” di Facebook e Twitter

Faang stupiscono ancora, occhio alle valutazioni “anomale” di Facebook e Twitter

13 Luglio 2018 11:55

Tecnologici made in Usa sempre in vetrina a Wall Street. Ieri il Nasdaq Composite è balzato in avanti dell’1,39% aggiornando il massimo storico a 7.823,92 punti sotto la spinta delle sue big: rialzi superiori al 2% per Amazon e Microsoft. Ilo quartetto Amazon, Alphabet (Google), Microsoft e Facebook – che incalzano Apple come le più grandi società quotate al mondo per capitalizzazione di mercato – hanno chiuso tutte ai nuovi livelli record. L’appetito per il rischio degli investitori appare intatto nonostante le tensioni sul fronte dazi. “Nonostante la ripresa delle tensioni commerciali – rimarca Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr – gli indici sono rapidamente tornati ad aggredire le resistenze. Il fatto che questi test avvengano con un contesto geopolitico cosi tumultuoso è da considerare un fattore positivo”. Intanto si avvicina il test conti trimestrali, che anche nel secondo trimestre dell’anno dovrebbero evidenziare numeri in forte crescita.

Negli scorsi mesi a più riprese si è gridato al rischio bolla per i titoli tecnologici, in particolare i FAANG (Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google) considerando i valori sbalorditivi delle superstar tecnologiche statunitensi.

Valutazioni elevate che al momento non sembrano indicare una preoccupante sopravvalutazione stile fine anni ’90 prima dello scoppio della bolla internet, ma in gran parte legate a forte crescita degli utili e dei flussi di cassa.

 

Facebook vs Google

Nonostante il prepotente rally in atto, alcune valutazioni delle singole società hi-tech meritano di essere analizzate. Shira Ovide, columnist di Bloomberg Opinion che copre il settore tecnologico, sottolinea due stranezze nelle attuali valutazioni di Facebook e Twitter. “Gli investitori hanno sempre pagato di più per possedere una quota dei profitti futuri di Facebook di quanto non abbiano fatto per una fetta di Alphabet Inc. Ora non è così con il titolo del social media fondato da Mark Zukerberg che tratta a lieve premio rispetto ad Alphabet. Per quanto riguarda Twitter, il suo prezzo tendenzialmente è sempre stato a sconto rispetto a Facebook. E ora non lo è più.

La prima, Facebook, segna un +36% dai minimi toccati a marzo dopo lo scandalo Cambridge Analytica. Proprio lo scorso marzo, per la prima volta, il titolo di Alphabet è risultato più costoso di quello di Facebook rispetto alle proiezioni sugli utili delle società. La spiegazione è nel fatto che Facebook sta crescendo due volte più velocemente di Alphabet, e i suoi margini di profitto sono più grandi e quindi ora gli investitori sono disposti a pagare un premio su fb.

Twitter vs Facebook

Dal canto suo Twitter segna uno sbalorditivo +134% negli ultimi 12 mesi. Dall’Ipo di 5 anni fa Twitter è sempre stata a sconto rispetto ai multipli di Facebook. “Lo sconto era garantito – rimarca Shira Ovide – con Twitter che aveva molti meno utenti, gli inserzionisti non lo amavano, non c’erano profitti e le entrate erano significativamente minori”. Ora i ruoli si sono invertiti: Twitter scambia a 55 volte il suo Ebitda negli ultimi 12 mesi, mentre gli investitori di Facebook stanno pagando 21 volte.