L’export traina la bilancia commerciale italiana, surplus di 3,5 mld
Balzo in avanti del surplus della bilancia commerciale italiana. A febbraio l’avanzo commerciale si è attestato a 3,5 miliardi, in aumento di 2,7 miliardi rispetto a febbraio dello scorso anno e oltre i +1,2 mld attesi dagli analisti. Al netto dell’energia, la bilancia risulta in attivo per 6,1 miliardi. A fare da traino è il deciso incremento delle esportazioni, in particolare fuori dalla Ue, favorite dalla recente svalutazione dell’euro.
Boom dell’export extra-Ue, +48,5% verso gli Usa
L’incremento tendenziale delle esportazioni (+3,7%) è trainato dalle vendite verso l’area extra Ue (+7,1%). L’aumento in valore riflette la positiva dinamica sia dei valori medi unitari (+2,4%), sia dei volumi (+1,3%). A livello tendenziale la crescita dell’export è particolarmente sostenuta per Stati Uniti (+48,5%) e Repubblica ceca (+14,3%). Anche Polonia (+10,8%) e Turchia (+10,6%) sono in forte espansione”.
L’incremento tendenziale delle esportazioni (+3,7%) è trainato dalle vendite verso l’area extra Ue (+7,1%). L’aumento in valore riflette la positiva dinamica sia dei valori medi unitari (+2,4%), sia dei volumi (+1,3%). A livello tendenziale la crescita dell’export è particolarmente sostenuta per Stati Uniti (+48,5%) e Repubblica ceca (+14,3%). Anche Polonia (+10,8%) e Turchia (+10,6%) sono in forte espansione”.
Rispetto al mese precedente, a febbraio si rileva una crescita per entrambi i flussi commerciali con l’estero: +2,5% per le esportazioni e +0,6% per le importazioni. I dati diffusi questa mattina dall’Istat evidenziano un incremento congiunturale dell’export determinato da una crescita delle vendite particolarmente sostenuta verso i mercati extra Ue (+4,5%), a fronte di un incremento più limitato (+0,8%) verso l’area Ue. I beni strumentali (+7,6%), i beni di consumo durevoli (+3,9%) e i prodotti energetici (+2,7%) sono in espansione. L’aumento congiunturale dell’import è invece principalmente determinato dall’area extra Ue (+1,1%). La crescita è diffusa a tutti i principali raggruppamenti di beni, a eccezione dei prodotti intermedi (-1,8%) e dei prodotti energetici (-1,3%).