Bce: Draghi aggredito da manifestante. Qe funziona, Grexit non contemplata
Una conferenza stampa a sorpresa quella tenuta di consueto dal presidente della Bce, Mario Draghi. Una manifestante del movimento Blockupy si è lanciata sul palco dove il governatore aveva appena iniziato a parlare, lanciando dei coriandoli prima di essere bloccata dalle guardie del corpo riuscendo comunque a urlare “Stop alla dittatura delle Bce“. La manifestante indossava anche una maglietta con scritto “dittatura Bce”. Conferenza stampa dunque interrotta. Pochi minuti dopo è ricomparso Draghi: “Continuiamo da dove mi ero interrotto”, ha detto spiegando che l’applicazione del programma di quantitative easing da parte della Bce “procede liscia, in linea con i volumi annunciati di 60 miliardi di euro al mese” e le misure adottate “si stanno dimostrando efficaci“. Draghi spiega che “gli ultimi indicatori suggeriscono che la crescita sta guadagnando slancio e che si amplierà e si rafforzerà gradualmente”. Gli sviluppi della situazione porteranno a un “sostenuto aumento dell’inflazione“, che si riprenderà nel 2015 e continuerà a crescere nel 2016. Draghi ha voluto ribadire che gli acquisti di titoli pubblici da parte della Bce “proseguiranno fino a settembre 2016 e in ogni caso fino a che l’inflazione non sarà risalita in linea con la stabilità dei prezzi”.
“Guardando avanti, dobbiamo focalizzarci su una piena implementazione della nostra politica monetaria” e “attraverso queste misure contribuiremo a un ulteriore miglioramento dello scenario economico, a una riduzione della stagnazione economica e a una ripresa della domanda di credito”. A detta del governatore, “pur restando rivolti al ribasso i rischi allo sviluppo economico nell’area euro sono diventati più equilibrati grazie alle recenti decisioni di politica monetaria, al calo del prezzo del petrolio e all’indebolimento dell’euro”.
A proposito di Atene, Draghi non vuole nemmeno contemplare la possibilità di un’uscita della Grecia dall’euro. “La liquidità alla Grecia non ha scadenza” ma tutto dipende dalle decisioni del governo ellenico. Draghi ha detto che la Bce è pronta a ristabilire la deroga che le consentiva di acquistare titoli di Stato greci nonostante il rating ‘junk’, non appena “ci saranno le condizioni”, ovvero non appena gli ispettori del Fondo Monetario Internazionale non si saranno espressi positivamente sull’attuazione del programma di riforme in corso in Grecia.