L’export cinese riprende a correre a fine 2012. In Giappone cresce attesa per mosse BoJ
I dati diffusi oggi da Pechino evidenziano a dicembre un progresso del 14,1% dell’export rispetto allo stesso mese del 2011, decisamente oltre il +5% indicato dal consensus raccolto da Bloomberg. Progresso meno marcato per l’import salio del 6% annuo nell’ultimo mese dello scorso anno. Quasi raddoppiato il surplus della bilancia commerciale passato da 19,6 a 31,6 miliardi di dollari (consensus era 19,7 mld). Lo scorso mese il Ministero del Commercio cinese aveva annunciato l’intento di stabilizzare il livello delle esportazioni e migliorare il supporto per la crescita degli scambi commerciali nel corso del 2013.
Il governo cinese ha confermato anche per il nuovo anno il target di crescita dell’economia al 7,5%. Il Pil cinese è cresciuto nel terzo trimestre del 2012 al ritmo del 7,4% annuo dal +7,6% fatto segnare nel trimestre precedente, segnando il ritmo di crescita più basso dal primo trimestre 2009 con sette letture consecutive in decelerazione.
Positiva la reazione dei mercati asiatici con lo Shanghai Composite Index salito dello 0,4% a quota 2.283,66 punti dopo aver viaggiato in rosso prima della diffusione dei dati sulla bilancia commerciale.
In Giappone cresce attesa per mosse della BoJ
In Giappone l’indice Nikkei 225 ha guadagnato lo 0,7% a quota 10.652,64 punti. La Borsa giapponese continua il rally che nell’ultimo mese e mezzo ha visto il Nikkei guadagnare oltre 20 punti percentuali (+23% circa dal 22 novembre) sulle attese per azioni più decise a livello di politica fiscale e monetaria per contrastare la deflazione. In evidenza i titoli delle società esportatrici che beneficiano della rinnovata debolezza dello yen (cross $/Y tornato sopra quota 88, nei pressi dei massimi da luglio 2010 toccati settimana scorsa) sulle attese di nuove mosse di politica monetaria espansiva da parte della Bank of Japan.
La prossima riunione della BoJ è prevista il 21 e 22 di questo mese con il nuovo premier Shinzo Abe che ieri ha reiterato la richiesta di un’azione più decisa e il raddoppio del target di inflazione al 2%. Il ministro delle Finanze, Taro Aso, ha contestualmente posto l’accento sulla necessità di un rafforzamento del dialogo tra governo e banca centrale. “La BoJ deve mettere in atto misure più aggressive – ha detto Aso – ma per combattere efficacemente la deflazione bisogna anche adottare una politica fiscale che stimoli effettivamente la domanda”. Secondo le indiscrezioni riportate da Reuters la BoJ procederà a un nuovo aumento del piano di allentamento attualmente pari a complessivi 101 mila miliardi di yen (1.200 miliardi dollari) tra acquisti di asset e programma di prestiti, incrementando soprattutto gli acquisti di bond governativi.