Exor agli azionisti PartnerRe: votate contro operazione Axis
La saga Exor-PartnerRe continua. In una nota la holding con a capo John Elkann ha fatto sapere di aver depositato presso la Sec i documenti definitivi per la sollecitazione delle deleghe di voto in opposizione all’inferiore operazione di fusione con Axis Capital Holdings che il Cda di PartnerRe ha raccomandato. “Questo consente a Exor di comunicare direttamente con gli azionisti PartnerRe relativamente alla propria superiore proposta vincolante interamente in denaro del valore di 137,50 dollari per azione, sollecitandoli a votare contro l’operazione con Axis”, precisa la nota.
Exor ha inoltre depositato presso la Corte Suprema delle Bermuda “un ricorso per ottenere da PartnerRe le consuete informazioni sui beneficiari effettivi delle sue azioni al fine di facilitare la comunicazione diretta con tali azionisti, consentendo loro di essere pienamente e correttamente informati sulle opzioni a loro disposizione. L’azione giudiziale si è resa necessaria in quanto, nonostante la richiesta di Exor sia del tutto usuale e ragionevole, PartnerRe si è sino ad ora rifiutata di condividere l’elenco degli azionisti, evidenziando ulteriormente l’intenzione del Consiglio di Amministrazione di PartnerRe di proteggere l’inferiore operazione con Axis a scapito dei suoi azionisti, dei suoi dipendenti e dei suoi clienti”.
La holding della famiglia Agnelli, prosegue la nota, “ritiene che gli azionisti di PartnerRe debbano avere l’opportunità di valutare compiutamente la proposta di Exor ed è determinata a fare in modo che gli azionisti di PartnerRe possano esercitare i loro diritti e assumere una decisione informata, basata sui fatti, circa il futuro di PartnerRe“. Exor risponde alle “affermazioni fuorvianti” fatte dal Cda di PartnerRe rivolgendosi direttamente agli azionisti della società.
Per gli azionisti ordinari di PartnerRe, spiega Exor, i benefici sono: “Un premio del 10% rispetto al valore implicito dell’operazione Axis, certezza di una proposta interamente in denaro, con il pagamento di dividendi fino al perfezionamento dell’operazione, una procedura veloce che si prevede di completare entro la fine del 2015”. Per gli azionisti privilegiati “una PartnerRe finanziariamente solida, senza modifiche del proprio livello di indebitamento, nessun cambiamento del loro status, la sicurezza derivante dall’impegno di Exor di attuare una politica di distribuzione del capitale più prudente sia rispetto a quella adottata precedentemente da PartnerRe, sia rispetto a quella prospettata dalla transazione con Axis, senza pagamenti di dividendi o distribuzioni straordinarie, una società controllante dotata di risorse finanziarie significative (con un net asset value di 15 miliardi di dollari)”. Exor parla anche dei vantaggi per i dipendenti: “Una sicurezza significativamente maggiore in quanto conseguire risparmi attraverso licenziamenti non è una caratteristica della proposta di Exor in quanto non c’è da fare alcun complesso processo di integrazione, continuità del senior management – PartnerRe rimarrà una società indipendente, gestita dai suoi straordinari manager, l’opportunità di continuare a sviluppare PartnerRe in quanto società indipendente, protagonista puro nel settore della riassicurazione”.
Poiché l’assemblea degli azionisti di PartnerRe chiamata a votare sulla prospettata transazione con Axis è stata fissata per il 24 luglio, Exor ha esteso la validità della propria proposta vincolante fino al 26 luglio. “Questo assicura che la proposta di Exor sia a disposizione di PartnerRe se gli azionisti di PartnerRe voteranno contro la prospettata transazione con Axis”, conclude la nota.