Eurozona: la ripresa si consolida, ma restano rischi su prospettive Cina. Ecco le stime di Istat, Ifo e Insee
La ripresa si consolida nella zona euro, ma le prospettive di breve termine delle economie emergenti, in particolare la Cina, rappresentano il maggiore rischio al ribasso. Sono questi i due trend principali contenuti nell'”Eurozone economic outlook“, stilato dai tre maggiori istituti statistici europei il tedesco Ifo, il francese Insee e l’italiano Istat.
“Nel secondo trimestre del 2015 il Prodotto interno lordo (Pil) dell’Eurozona è cresciuto dello 0,4%, in linea con la precedente previsione – si legge nel documento diffuso con cadenza trimestrale -. Nella seconda parte dell’anno il Pil dell’Eurozona si espanderà a un ritmo moderato (+0,4 nel terzo trimestre e +0,5% nel quarto trimestre)”.
“Sostenuta principalmente dalla domanda interna, la crescita è attesa quindi accelerare all’1,6% nel 2015 dopo lo 0,9% dell’anno precedente – proseguono i tre istituti – Il miglioramento nel mercato del lavoro è previsto continuare ad alimentare la crescita nei consumi che in media d’anno cresceranno dell’1,8%“. La dinamica degli investimenti rimarrà, invece, moderata e condizionata dall’andamento ancora negativo delle costruzioni in alcuni paesi. Nella media d’anno gli investimenti sono attesi crescere dell’1,7%.
Assumendo un prezzo del petrolio a 48 dollari per barile e un cambio dell’euro a 1,12 contro il dollaro per i prossimi tre trimestri, l’inflazione è attesa aumentare moderatamente fino a raggiungere lo 0,5% nei primi tre mesi del 2016. Gli esperti si soffermano, in particolare, su un’inflazione in lenta risalita sopra lo zero. “La riduzione del prezzo del petrolio ha mantenuto l’inflazione totale a livelli negativi ma prossimi allo zero nonostante la risalita dell’inflazione core – spiegano – La crescita di quest’ultima, prossima all’1%, è imputabile principalmente ai servizi. Ipotizzando un tasso di cambio costante a 1,12 dollari per euro e il prezzo del barile di greggio fermo a 48 dollari, l’inflazione rimarrà su livelli prossimi allo zero (+0,2% nell’ultimo trimestre del 2015 e +0,5% nel primo trimestre 2016). L’inflazione media per il 2015 risulterebbe quindi nulla”.
I rischi che pendono…
Le prospettive di breve termine delle economie emergenti, in particolare la Cina, rappresentano il principale rischio al ribasso per l’Eurozona. Sono di questa idea i tre istituti di statistica europei. “Viceversa, un rinnovato ottimismo degli imprenditori, dopo anni di contrazione nell’accumulazione di capitale, potrebbe sostenere – affermano gli economisti – gli investimenti più delle attese rappresentando quindi un rischio al rialzo per le previsioni”.
Le prospettive di breve termine delle economie emergenti, in particolare la Cina, rappresentano il principale rischio al ribasso per l’Eurozona. Sono di questa idea i tre istituti di statistica europei. “Viceversa, un rinnovato ottimismo degli imprenditori, dopo anni di contrazione nell’accumulazione di capitale, potrebbe sostenere – affermano gli economisti – gli investimenti più delle attese rappresentando quindi un rischio al rialzo per le previsioni”.