Eurozona: petrolio e Qe sostengono Pil, S&P ora più ottimista su prospettive crescita europea
La discesa dei prezzi del petrolio e il lancio del quantitative easing (qe) da parte della Banca centrale europea sostengono la ripresa dell’economia della zona euro. A dirlo gli esperti di Standard & Poor’s Ratings Services, che si mostrano più ottimisti circa le prospettive economiche dell’eurozona nei prossimi due anni. “La discesa delle quotazioni del petrolio, un euro molto più debole, e l’introduzione di un ampio programma di allentamento quantitativo sono i fattori principali che sostengono la domanda dei consumatori e la crescita europea”, si legge nel report dell’agenzia di rating. In particolare, gli esperti si attendono per il 2015 un Prodotto interno lordo (Pil) della zona euro in crescita dell’1,5%, con un’accelerazione all’1,7% prevista per l’anno prossimo.
Sebbene lo scenario sia in miglioramento e le prospettive più rosee, gli esperti di S&P ammettono che alcune difficoltà continuano a persistere all’interno della zona euro. Una su tutte è la questione Grecia, anche se non è l’unica “minaccia”. “I timori sul futuro della Grecia nella zona euro pongono ulteriori rischi per la stabilità dei mercati finanziari e il rallentamento dei mercati emergenti potrebbe intaccare le esportazioni della zona euro – avvertono gli analisti dell’agenzia di rating Usa – Inoltre le difficoltà e i ritardi dei Paesi membri nel ristabilire la competitività economica attraverso le riforme strutturali continuerà a giocare un ruolo importante nella strada della ripresa”.
Nel frattempo le principali Borse europee si mostrano deboli alla vigilia della chiusura per le festività pasquali. Domani infatti le principali Piazze finanziarie del Vecchio continente, Borsa Italiana compresa, rimarranno chiuse. Gli scambi riprenderanno regolarmente martedì 7 aprile. In questo momento prevale l’incertezza sui mercati finanziari europei: il Dax cede lo 0,10%, mentre il Cac40 sale dello 0,10% e il Ftse 100 sale dello 0,09 per cento. A Piazza Affari il Ftse Mib cede lo 0,23% a 23.305,07 punti.