Notizie Notizie Mondo Europa al bivio tra stagflazione e recessione

Europa al bivio tra stagflazione e recessione

27 Agosto 2008 11:14

Non solo Pil tedesco e Ifo. Sono diversi secondo gli analisti gli indicatori che segnalerebbero un’Europa seduta a cavallo tra uno scenario di stagflazione e uno di recessione, a partire dalla bassa crescita dei commerci internazionali, sopravvalutazione dell’euro, redditi personali stagnanti e caduta del valore delle attività finanziarie e immobiliari.


Per l’Europa S&P prevede nel 2008 una crescita del Pil dell’1,5% e un ben più risicato +0,1% per l’Italia che salirebbe a un +0,6% nel 2009. Andrà meglio agli altri big del Vecchio Continente: per la Francia e la Germania le previsioni di Standard & Poor’s parlano di una crescita nell’ordine dell’1% per quest’anno e il prossimo, mentre per la Spagna dell’1,5% per il 2008 e dello 0,5% per il 2009.


Con i dati economici più recenti appaiono comunque eccessivamente ottimistiche le previsioni di quanti prospettavano un’Europa relativamente immune dalla frenata dell’economia statunitense. “Come risultato di questi dati negativi – chiarisce Jean-Michel Six, capo economista per l’Europa – le survey effettuate sul fronte aziendale e dei consumatori mostrano ripetutamente che predominano i timori di una vera e propria recessione”. Nella nota di presentazione dello studio S&P chiarisce inoltre che un Pil Eurozona in contrazione a un tasso annuo dello 0,8% nel secondo trimestre indica che un rallentamento di grosse proporzioni  sta per verificarsi nella seconda metà dell’anno.


Solo ieri dalla Germania era venuta la conferma di una contrazione del Pil dello 0,5% nel trimestre (il primo segno meno in 5 anni) e la sorpresa di un peggioramento del clima economico, con l’indice Ifo sceso a 94,8 dai 97,5 punti del mese precedente. Dati che avevano allertato gli analisti per le aumentate possibilità di accadimento di una recessione tecnica nella maggiore economia continentale. Gli analisti di Ubm/Hvb erano arrivati ad affidare alla Germania una possibilità di recessione fino al 70%.