Notizie Valute e materie prime Euro/dollaro: discesa potrebbe continuare fino a parità, se vince Syriza atteso nuovo sell-off

Euro/dollaro: discesa potrebbe continuare fino a parità, se vince Syriza atteso nuovo sell-off

9 Gennaio 2015 10:39
Toccati i minimi dal lontano 2005, la corsa al ribasso dell’euro potrebbe continuare nei prossimi mesi sotto la spinta delle divergenti politiche monetarie di Bce e Fed. Negli ultimi sei mesi la divisa unica europea si è svalutata di oltre il 13% sul dollaro Usa scivolando in area 1,18 dollari e l’inizio del 2015 ha confermato la tendenza ribassista sulle attese per l’avvio di un piano di acquisti di titoli di Stato da parte della Bce. Inoltre pesano i timori in vista delle elezioni greche del 25 gennaio prossimo con la possibile vittoria di Syriza che intende procedere alla rinegoziazione/ristrutturazione del debito dello Stato ellenico
Ieri l’euro ha completato un filotto di 10 ribassi giornalieri consecutivi contro il dollaro, la striscia negativa più lunga dalla sua creazione del 1999, andando a toccare i minimi a oltre 9 anni. 
 
Eur/usd sempre sopra la parità dal dicembre 2002 in avanti 
Impensabile fino a qualche mese fa, per l’euro è sempre più realistico un ritorno alla parità contro il dollaro. Il consensus Bloomberg vede l’euro/dollaro scendere in area 1,15 dollari a fine 2015, ma progressivamente le stime si stanno aggiornando al ribasso e ad esempio gli analisti di Ing non escludono una discesa fino alla parità o anche sotto nell’arco di due anni. Banca d’affari olandese che già lo scorso anno era stata buona profeta circa ‘andamento per l’euro/dollaro indicando una profonda discesa fino a 1,20 per fine 2014. 
Ai livelli attuali il cross euro/dollaro viaggia a circa 15 punti percentuali da tale livello sopra il quale la coppia di valute si è sempre mantenuto dal dicembre 2002 in avanti. L’euro, che ha iniziato a fluttuare nel 1999 con un tasso di cambio di partenza con il dollaro pari a 1,18 dollari, nei sui primi anni di vita si era deprezzato contro il biglietto verde e il tasso di cambio ha raggiunto il valore minimo di 0,84 nel 2001 per poi invertire il trend e raggiungere un valore massimo di 1,60 nel 2008. 
 
Elezioni Grecia potrebbero portare a ulteriore sell-off
L’euro negli ultimi mesi è stato trainato al ribasso da due importanti catalyst: la prospettiva di un QE da parte della Bce e la nuova crisi greca. Quest’ultima, secondo gli esperti di Ing, da novembre a oggi ha impattato tra l’1% e il 4% sulla discesa dell’euro. In vista delle elezioni anticipate del 25 gennaio, l’effetto Atene potrebbe tradursi in un  ulteriore discesa dell’euro: potenzialmente un altro 3-5% di cali per l’euro/dollaro – rimarca Chris Turner di Ing – specialmente se Syriza dovesse vincere”. 
 
Bce, Fed e petrolio 
Per quanto concerne invece l’operato della Bce, gli esperti di Ing ritengono che nella conferenza stampa del 22 gennaio Mario Draghi annuncerà il QE comprendente l’acquisto di titoli di Stato con i dettagli che però arriveranno solo nel meeting di marzo. Guardando invece oltreoceano, il crollo dei prezzi del petrolio “porterà l’inflazione in negativo negli Stati Uniti all’inizio di quest’anno inducendo la Fed a posticipare il primo rialzo dei tassi al terzo trimestre 2015 – rimarca Turner – ed è per questo che riteniamo che la maggior parte del calo dell’euro/dollaro si verificherà nella seconda metà dell’anno“.