Rebus eurobond, Merkel ci ripensa? Il piano segreto per rilanciare l’Europa
L’unico modo per rilanciare un’Europa azzoppata dalla Brexit, che non può neanche più contare come prima sull’America, è avere un piano. “Un piano segreto”, come lo ha definito il quotidiano Frankfurter Allgemeine am Sonntag. E’ su questo che la cancelliera tedesca, chiara nel dire che l’Europa è ormai sola nel forgiare il proprio destino, sta lavorando.
“Un piano con diverse sfaccettature, delle quali non tutte prettamente economiche”.
Eppure una grande novità arriverebbe proprio dal versante economico, in quanto attinente alla questione degli eurobond. Opzione da sempre osteggiata dalla cancelliera.
Titoli propri dell’Eurozona, ma fonti frenano su eurobond
FAZ precisa che Merkel starebbe valutando la possibilità di creare un “governo economico dell’Eurozona, capace di emettere anche titoli propri” per finanziare gli investimenti.
Tali titoli tuttavia, sottolinea l’articolo, non sarebbero “i classici eurobond”. Nessun dettaglio emerge, tuttavia, sulla natura di questi ipotetici strumenti finanziari.
Sta di fatto che Merkel vorrebbe, ora più che mai, puntare su un bilancio comune dell’Eurozona e su un unico ministro delle Finanze: e, in tal senso, vedrebbe d’accordo Macron, contrario tra l’altro anche lui all’opzione degli eurobond.
Non è escluso inoltre un atteggiamento di maggiore apertura della cancelliera, che potrebbe mostrarsi più incline a fare “concessioni” se, alla scadenza del mandato di Mario Draghi, la guida della Bce venisse affidata al numero uno della Bundesbank, Jens Weidmann.
Merkel nel 2012: No a eurobond finché vivo
Famosa la frase con cui, in attesa di un summit dell’Unione europea del 2012, la cancelliera si oppose al progetto degli eurobond: “No agli eurobond finchè vivo”, disse all’epoca.
La questione si ripresentò più volte nel periodo della crisi dei debiti sovrani, quando diversi analisti auspicarono la loro introduzione di tali titoli, affermando che l’emissione di bond dell’Eurozona, invece di quella da parte di ogni singolo stato membro, avrebbe permesso ai paesi più in difficoltà di accedere ai mercati rifinanziandosi a tassi più bassi.
Peccato però che, allo stesso tempo, ciò avrebbe comportato un aumento dei costi di rifinanziamento per la Germania.
Il piano segreto della Merkel non avrebbe una natura solo economica. La cancelliera punterebbe infatti a rafforzare la difesa del Continente attraverso l’erogazione di maggiori finanziamenti a favore della difesa e continuando a promuovere la cooperazione degli eserciti.
D’altronde, con l’uscita dal blocco Ue del Regno Unito, Merkel non dovrà certamente più dibattere di queste questioni con Londra, che avrebbe potuto frenare sull’opzione di spendere più soldi in tal senso.
Altro fattore incluso nella strategia della cancelliera, è la questione dell’immigrazione, che Merkel vorrebbe affrontare puntando alla stabilizzazione della Libia.