Eurispes: italiani euroscettici, sfiduciati e iperconnessi (il 95% ha profilo Facebook)
Sfiduciati, euroscettici, iperconnessi (soprattutto a Facebook), e afflitti dalla “sindrome del day by day” grazie alla quale resistono ai contraccolpi della crisi e alle difficoltà economiche. E’ questa la fotografia degli italiani scattata dall’Eurorispes e contenuta nel “Rapporto Italia 2015“.
Se il presente rimane incerto, il futuro non è certo roseo per gli italiani. Quasi nove su dieci (88,1%) ritengono che la situazione economica del nostro Paese sia peggiorata nel corso dell’ultimo anno e i pessimisti su una ripresa nel corso di quest’anno continuano ad aumentare (+10,1%:55,7%, erano il 45,6% nel 2014). Circa un terzo del campione (33,9%) pensa invece che la situazione resterà stabile (36,4% le risposte raccolte lo scorso anno). Pochi gli ottimisti: solo per il 4,6% la situazione migliorerà contro l’8,2% di chi lo scorso anno manifestava sicurezza in questo senso.
E con la condizione economica delle famiglie italiana che è sensibilmente peggiorata nel 76,7% dei casi (alle prese con le difficoltà a pagare mutui, affitto, trasporti e cure mediche), dilaga la “sindrome del day by day”: affrontare le difficoltà economiche vivendo alla giornata. Con un aumento di 16,4 punti percentuali rispetto al 2014, quest’anno il numero di quanti non riescono ad arrivare alla fine del mese con le proprie entrate si attesta al 47,2%. Moltissimi sono costretti ad usare i propri risparmi per far quadrare i conti: il 62,8% (in forte aumento rispetto al 51,8% di un anno fa).
L’esercito degli euro-delusi
In deciso aumento quanti non vedono più nell’introduzione dell’euro una “benedizione”. Per l’Eurispes l’aumento degli euro-delusi va letto come il segnale che qualcosa sta cambiando. Quattro italiani su dieci (40,1%) pensano infatti che l’Italia dovrebbe uscire dall’euro, una quota che si attestava ad inizio 2014 al 25,7%.
Su questo risultato pesano certamente le vicende greche che hanno attivato anche da noi sentimenti di “Grecia-fobia”: siamo consapevoli di una realtà con la quale dobbiamo fare i conti, perché siamo in Europa e nessuno degli Stati che ne fanno parte può dirsi al riparo rispetto ai meccanismi innescati dalle politiche di unione monetaria prima, e da quelle di austerità seguite alla crisi, poi.
E il 55,5% degli euro-scettici ritiene che l’Italia dovrebbe uscire dall’euro poiché è stata proprio la moneta unica una delle principali cause dell’indebolimento della nostra economia. Molti sono convinti, inoltre, che l’euro abbia avvantaggiato esclusivamente i paesi europei più ricchi (22,7%) e che non si sia affiancata ad un’unione economica una reale unità dell’Europa (21,1%), intesa evidentemente a livello sociale e politico.
Italiani iperconnessi, soprattutto a Facebook
Gli italiani sono oramai “internet dipendenti”. Secondo le rilevazioni Eurispes 2015, l’apparecchiatura tecnologica più diffusa nelle famiglie italiane è lo smartphone (67%). Online si fanno acquisti (59,9%) e si controlla conto bancario (53%). Una tendenza che accomuna quasi tutti è avere attivato un profilo su Facebook (95,7%). In molti anche su Twitter (43,2%), Google+ (40,1%), Instagram (34,2%), e Linkedin (20,9%). Ben il 43,1% di chi ha un profilo su Facebook afferma di aver sentito violata la propria privacy perché qualcuno ha pubblicato online foto in cui era presente; il 15,5% ha provato questa sensazione vedendo pubblicato un video in cui era presente; il 14,3% ha sentito violare la propria privacy da frasi pubblicate online che rivelavano suoi fatti personali.