Gennaio avanti tutta per Piazza Affari grazie a sponda QE, analisti positivi anche per resto dell’anno
Il primo mese del 2015 sta per andare in archivio con un bilancio estremamente positivo per Piazza Affari. Ad oggi l’indice guida del listino milanese segna un progresso di oltre 8 punti percentuali da inizio anno grazie principalmente alla ventata di ottimismo arrivata sui mercati europei in scia all’annuncio del quantitative easing da 60 miliardi di euro al mese che la Bce inaugurerà a marzo.
Meglio di Piazza Affari ha fatto il Dax con quasi +10% a gennaio e indice tedesco sui nuovi massimi storici, mentre arranca Wall Street con saldo negativo per i principali indici azionari a stelle e strisce.
Primeggia Bpm, gennaio sprint anche per Tod’s e Fca
Inizio d’anno avanti tutta per la maggior parte dei testimonial del Ftse Mib. Tra le big di Piazza Affari a primeggiare a gennaio è stata Bpm con un progresso di oltre il 28%, seguita a ruota da Tod’s (+25,9%) che ha sfruttato nel’ultima settimana i riscontri oltre le attese arrivate dai conti preliminari 2014. Terzo gradino del podio mensile per Finmeccanica (+23,8% circa) seguita da Ferragamo (oltre +23%) e Fca (+21,9%). Tra i pochi titoli in rosso spicca il -10% di Saipem che paga il nuovo calo dei prezzi del petrolio. Male anche Mps (-7,6%) e Gtech (-5,8%).
Inizio d’anno avanti tutta per la maggior parte dei testimonial del Ftse Mib. Tra le big di Piazza Affari a primeggiare a gennaio è stata Bpm con un progresso di oltre il 28%, seguita a ruota da Tod’s (+25,9%) che ha sfruttato nel’ultima settimana i riscontri oltre le attese arrivate dai conti preliminari 2014. Terzo gradino del podio mensile per Finmeccanica (+23,8% circa) seguita da Ferragamo (oltre +23%) e Fca (+21,9%). Tra i pochi titoli in rosso spicca il -10% di Saipem che paga il nuovo calo dei prezzi del petrolio. Male anche Mps (-7,6%) e Gtech (-5,8%).
Il varo del QE da parte della Bce ha alimentato le attese per una ripresa più corposa per l’economia dell’area euro e dell’Italia in particolare. Nei giorni scorsi Confindustria ha sottolineato come il 2015 si preannuncia come un anno spartiacque con diversi fattori che stanno andando a confluire a vantaggio di una convinta uscita dalla recessione. Tra gli elementi esterni che giocheranno a favore dell’Italia spiccano il crollo del prezzo del petrolio, la svalutazione dell’euro, l’accelerazione del commercio mondiale e la diminuzione dei tassi di interesse a lungo termine.
Analisti vedono bene Piazza Affari, titoli finanziari i maggiori beneficiari del QE
Gli analisti di Equita nel loro consueto monthly report confermano la view positiva sull’azionario “ancora di più dopo l’intervento della Bce” e vede inoltre a livello economico un impatto positivo sul pil dello 0,4%-0,5% dal deprezzamento dell’euro, a cui si aggiunge un ulteriore 0,5% per effetto del calo del petrolio. “Il QE della BCE ha ampliato il divario tra il dividend yield delle azioni (2,9% in Italia, 3,2% in Europa) e i rendimenti a lungo termine delle obbligazioni governative – sottolinea Equita – e di conseguenza, riteniamo che sia gli investitori istituzionali e privati saranno costretti a cercare possibili alternative nel mercato azionario”.
Gli analisti di Equita nel loro consueto monthly report confermano la view positiva sull’azionario “ancora di più dopo l’intervento della Bce” e vede inoltre a livello economico un impatto positivo sul pil dello 0,4%-0,5% dal deprezzamento dell’euro, a cui si aggiunge un ulteriore 0,5% per effetto del calo del petrolio. “Il QE della BCE ha ampliato il divario tra il dividend yield delle azioni (2,9% in Italia, 3,2% in Europa) e i rendimenti a lungo termine delle obbligazioni governative – sottolinea Equita – e di conseguenza, riteniamo che sia gli investitori istituzionali e privati saranno costretti a cercare possibili alternative nel mercato azionario”.
Raccomandazione positiva su Piazza Affari anche da parte degli analisti di Credit Suisse che nel report di febbraio mantengono la preferenza per il Dax, con prospettive un po’ sopra la media per il mercato azionario italiano “viste le sue propensioni settoriali basate, ad esempio, sui finanziari e sul miglioramento delle notizie sul fronte politico. Si prevede che i titoli finanziari saranno quelli che beneficeranno maggiormente del quantitative easing su larga scala”.
La scorsa settimana si era espressa positivamente su Piazza Affari anche Goldman Sachs che nella lista dei titoli che maggiormente beneficeranno del QE ha inserito le italiane Atlantia, Azimut, Mediaset, Intesa Sanpaolo, Hera, Salvatore Ferragamo, Anima, Yoox e Beni Stabili.