Il QE lancia le azioni europee, sorride soprattutto la Germania

Quantitative easing e non solo. Il primo trimestre del 2015 è ormai agli sgoccioli confermando le previsioni di chi indicava l’azionario europeo come quello da preferire per quest’anno. I flussi in entrata sugli asset del vecchio continente sono ai massimi decennali e i rendimenti obbligazioni ridotti all’osso rendono sempre più attraente la via delle azioni. Il QE ha certamente accelerato questa tendenza con un quarto circa dei titoli di Stato della zona euro che presenta un rendimento negativo, costringendo gli investitori a cercare rendimenti guardando ad attività più rischiose . Il Dax, indice guida della Borsa di Francoforte, presenta un dividend yield del 2,25 per cento che si confronta con lo 0,20% offerto invece dal Bund tedesco a 10 anni.
Equity europeo sempre più gettonato
L’economia europea promette di sorprendere positivamente in questo 2015 come testimoniato dalle revisioni al rialzo sulle prospettive dell’area euro in arrivo da più versanti. Ottimismo economico e forte sostegno della Bce hanno spinto le Borse del Vecchio continente a correre a ritmo sostenuto nei primi 3 mesi dell’anno. Il Dax, che nelle scorse sedute ha agganciato per la prima volta quota 12 mila punti, segna già un progresso di oltre 20 punti percentuali da inizio anno, risultando il miglior indice del 2015 seguito a ruota dal Ftse Mib che invece viaggia ai top degli ultimi 4 anni. “Pensiamo che ci sia ancora spazio di crescita per l’azionario europeo – rimarcano gli strategist di Goldman Sachs – in quanto i flussi recenti sono solo una inversione di solo circa 2/3 dei deflussi precedenti e la differenza tra le performance economiche di Usa ed Eurozona ha iniziato a restringersi”. La casa d’affari statunitense rimarca poi come gli investitori europei sono destinati a divenire più aggressivi compratori di azioni, mentre fino a questo momento si sono mostrati più propensi ad andare sui bond nonostante i bassissimi rendimenti attuali. Anche secondo gli analisti di Credit Suisse l’Europa continentale potrà sovraperformare per molteplici ragioni (forza della crescita economica che potrebbe risultare ben oltre le attese, utili aziendali dovrebbero crescere del 10% dall’8% precedente,euro debole e rischio politico gestibile) con la Germania, il paese più orientato all’export, che appare la più attrezzata per beneficiare appieno dell’effetto euro. Infatti già prima dell’annuncio del QE da 1.100 miliardi di euro, la Borsa di Francoforte aveva iniziato a mostrare i muscoli sulla spinta dell’effetto del calo dei prezzi del petrolio e di un euro debole.
Guardando al mercato degli ETF, proprio le azioni tedesche hanno beneficiato di massicci afflussi di investimenti. Secondo quanto riferito da Markit, gli afflussi su ETF azionari tedeschi risultano di 4,38 miliardi di euro da inizio anno dopo sei trimestri consecutivi di deflussi.
ETF su Dax e dintorni
Dal punto di vista settoriale il Dax vede una discreta diversificazione con beni di consumo al 23,53% seguiti da chimica e materie prime al 22,67%, finanziari al 16,95% e industriali al 13,93%. A livello di singoli titoli peso poco sotto la soglia del 10% solo per Bayer (9,94%), seguito da altri colosso dell’industria tedesca quali Daimler, Siemens, Basf e Allianz.
Sul mercato ETFPlus di Borsa Italiana risulta varia la scelta per investire sull’equity tedesco. Relativamente limitata l’offerta di ETF a replica lineare dell’indice Dax che sono l’iShares Core Dax Ucits Etf, il Lyxor Ucits Etf Dax e il db x-trackers db x-trackers Dax Ucits ETF (DR). Un quarto replicante si rifà invece all’indice MSCI Germany (Amundi Msci Germany Ucits EETF), che risulta maggiormente diversificato rispetto al Dax poiché formato da un numero doppio di componenti (60 titoli rispetto ai 30 del Dax).
Esposizione differente al mercato azionario tedesco è offerta dal db x-trackers Mittelstand & MidCap Germany UCITS ETF (DR) che replica l’indice Solactive Mittelstand & MidCap Deutschland, rappresentativo delle piccole e medie imprese tedesche tipicamente concentrate in mercati di nicchia, con un orizzonte di gestione del business di lunghissimo termine e spesso dotate di una rete di distribuzione internazionale. L’indice sottostante non comprende società appartenenti ai settori bancario, assicurativo ed a settori finanziari diversificati (servizi finanziari, credito al consumo e mercati di capitali).
Per prendere posizione sull’equity tedesco ci sono poi anche ETF strutturati che replicano al ribasso o a leva due l’indice Dax oppure ETN azionari a leva 3 long o short sempre sul Dax. Per tutti i replicanti a leva long o short va ricordato che la performance viene calcolata sulla base dei rendimenti giornalieri composti e, pertanto, i rendimenti misurati su periodi maggiori possono discostarsi da quelli offerti dall’indice di riferimento (effetto compounding), in particolare in fasi di mercato caratterizzate da elevata volatilità.