Notizie Criptovalute Bitcoin mania, i miliardari stanno accumulando questo Etf che potrebbe fare oltre +1.000% da qui al 2030

Bitcoin mania, i miliardari stanno accumulando questo Etf che potrebbe fare oltre +1.000% da qui al 2030

15 Novembre 2024 12:46

Il bitcoin continua a catalizzare le attenzioni degli investitori. Nonostante il prezzo del token digitale si sia già più che raddoppiato quest’anno, il mondo cripto non si ferma al breve e traccia scenari di medio-lungo periodo decisamente ambiziosi.

Bitcoin, investitori professionali pronti ad incrementare esposizione

Mentre le quotazioni del bitcoin ondeggiano in area 90.000 $, livello con cui sta lottando da inizio settimana, il sentiment degli investitori rimane fortemente bullish anche guardando al 2025. Il 40% di investitori professionali, secondo l’ultima ricerca condotta da Wisdomtree, prevede di aumentare l’esposizione a questa asset class nel prossimo anno. Questo trend riflette la crescente fiducia nel potenziale a lungo termine delle criptovalute, come evidenziato dal Bitcoin, che ha raggiunto diversi massimi storici. Performance che rafforzano l’attrattiva delle criptovalute come interessante allocazione per i portafogli multi-asset. Il 35% degli investitori professionali, sempre secondo il sondaggio, che riconosce il loro ruolo unico come asset non correlato, rispetto agli asset tradizionali, che può offrire una copertura contro le tradizionali fluttuazioni del mercato. Inoltre, il ruolo emergente delle criptovalute come riserva di valore digitale sta diventando ampiamente accettato, con il 33% degli intervistati che le considera una valida alternativa all’oro. Questo cambiamento evidenzia una più ampia evoluzione delle strategie di investimento, in cui gli asset digitali sono ora visti sia come un motore di crescita di lungo periodo per i portafogli sia come un posizionamento a lungo termine tra le incertezze macroeconomiche.

La svolta degli Etf spot

Il 2024 è stato anche l’anno di svolta oltreoceano con l’arrivo dei primi Etf spot sul bitcoin che nei giorni susseguenti le elezioni hanno registrato afflussi record.

L’euforia post-elezioni poggia le basi su quanto promesso da Trump che intende appoggiare gli asset digitali rendendo gli Stati Uniti la “capitale delle criptovalute del pianeta” e creando anche una riserva strategica di bitcoin.

L’Etf bitcoin di BlackRock vanta ad oggi oltre 41 miliardi di asset e in meno di un anno ha superato a livello di patrimonio netto dell’Etf sull’oro proposto sempre da Blackrock e presente sul mercato da anni. Nei primi sei mesi del 2024, l’iShares Bitcoin Trust spot di Bitcoin, leader nel settore, ha attirato l’attenzione di importanti gestori patrimoniali, tra cui Israel Englander, David Shaw e Steven Cohen. Il primo ha aggiunto 10,9 milioni di azioni dell’Etf al portafoglio di Millenium Management. Shaw ha acquistato 2,6 milioni di azioni dell’ETF e Cohen ha acquistato 1,7 milioni di azioni tramite Point72 Asset Management.

Gli Etf in effetti facilitano l’investimento in bitcoin per gli investitori istituzionali e la svolta del semaforo verde della Sec a questi strumenti sta contribuendo a rendere questo asset “mainstream”.

Cifra tonda, ecco il super target al 2030

L’Etf iShares Bitcoin Trust così come gli altri Etf statunitensi con sottostante bitcoin (in Europa si chiamano ETP) hanno tutti un’esposizione al 100% alla criptovaluta. Tra analisti e addetti ai lavori di Wall Street impazzano le stime su dove potrà arrivare questo asset come valutazioni. Il traguardo dei 100mila dollari appare ormai non più un miraggio, ma già da tempo c’è chi si è spinto ben oltre nelle previsioni di lungo termine.

Cathie Wood di Ark Invest (che ha a sua volta un Etf sul bitcoin in partnership con 21Shares) afferma che il bitcoin potrebbe raggiungere $ 1 milione entro il 2030. Gli analisti di Bernstein suggeriscono che potrebbe volerci fino al 2033 per raggiungere lo stesso traguardo. Anche Michael Saylor, tra i maggiori investitori in crypto attraverso Microstrategy, e Jack Dorsey si aspettano che il 1 milione di dollari venga raggiunto in futuro.

Questa sorta di target price prospettivo implica un upside potenziale enorme. In pratica più di undici volte i valori attuali, un aumento del +1.030% circa nei prossimi sei anni o più anni.

Oltre alla vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali statunitensi, molti investitori istituzionali attendono una maggiore chiarezza normativa sulla criptovaluta dal prossimo Congresso Usa, che fornisca agli investitori istituzionali confini e linee guida chiari sull’investimento in bitcoin.

Ad esempio gli hedge fund ad oggi hanno solo lo 0,1%-0,2% dei loro portafogli investiti nell’iShares Bitcoin Trust.

Cathie Wood e gli analisti di Bernstein si aspettano che gli investitori istituzionali detengano almeno l’1% del loro portafoglio in bitcoin o Etf bitcoin; questa maggiore adozione andrà a sostenere l’ascesa del prezzo anche in virtù della scarsità dell’asset. Un altro fattore che sostiene i prezzi è l’aumento del costo del mining di bitcoin. Il costo per il mining di Bitcoin è in gran parte un fattore del numero di miner che partecipano all’attività. Man mano che la domanda fa salire il prezzo, aumenta la concorrenza per il mining del blocco successivo, il che rende più costoso farlo. Il mercato crea un equilibrio nel tempo con alcuni miner che si ritirano poiché il costo del mining non vale la ricompensa, ma alla fine i prezzi atterreranno al di sopra del costo marginale di produzione per Bitcoin.

Non solo Trump, il fattore halving

Quando avviene un halving, il “dimezzamento” (l’ultimo c’è stato ad aprile), si riduce il premio che i miner ricevono per ogni blocco che confermano sulla blockchain. Ciò significa che l’offerta cresce più lentamente, ma la domanda non cambia. Allo stesso tempo, i miner mostrano una minore pressione di vendita sul mercato. Questi due fattori in genere portano a prezzi più alti nel tempo, poiché bitcoin subisce halving una volta ogni quattro anni circa. Il prossimo halving di Bitcoin avverrà all’inizio del 2028 e un altro avverrà nel 2032. Gli analisti di Bernstein prevedono che Bitcoin verrà scambiato a circa 1,5 volte il costo marginale di produzione. Ciò pone il suo scenario di base a $ 200.000 per il prossimo anno. Ma con l’aumento dei costi di produzione, gli analisti vedono il prezzo salire a $ 500.000 entro il 2029 e $ 1 milione entro il 2033.

Non va dimenticato che il bitcoin è un asset ancora molto volatile, ben più delle azioni, e che quindi può portare a guadagni significativi ma anche a perdite altrettanto importanti in un breve periodo. Non va sottovalutato poi il rischio legato al quadro normativo che regola le criptovalute, ancora in via di definizione in molti paesi.