Notizie ETF ETF: a gennaio afflussi su azionario Europa, deflussi da Giappone ed emergenti (Barometro Lyxor)

ETF: a gennaio afflussi su azionario Europa, deflussi da Giappone ed emergenti (Barometro Lyxor)

Pubblicato 11 Febbraio 2016 Aggiornato 26 Settembre 2022 08:38

La debole performance dei mercati a inizio anno ha inciso sui flussi degli ETF europei, risultati decisamente sotto la media tenuta nel 2015. Dal barometro mensile degli ETF curato da Lyxor emerge che la raccolta netta di nuovi capitali (NNA) durante lo scorso mese si è attestata a 1,9 mld di euro, il 64% in meno rispetto alla media annuale di 5,2 mld. Le masse in gestione totali sono in calo del 4% rispetto alla fine del 2015, a quota 432,8 miliardi, compreso il contributo negativo della performance di mercato (-4,5%).

In un contesto di mercato volatile depresso dai timori relativi alla Cina, dall’andamento delle quotazioni petrolifere e dalle apprensioni per i mercati emergenti, gli afflussi si sono concentrati perlopiù sugli ETF europei, mentre gli ETF dei mercati emergenti hanno subito consistenti deflussi. Il report a cura di Marlène Hassine, Head of ETF Research di Lyxor, evidenzia come gli indici azionari hanno raccolto due terzi dei flussi (1,3 mld). Sostenuti dall’orientamento ancora accomodante di Mario Draghi, gli ETF azionari europei hanno registrato ottimi afflussi, pari a 2,7 mld. Nel corso del mese, i flussi statunitensi sono stati positivi, anche se limitati a 209 mln, con un’interessante impennata dei prodotti minimum volatility in un mese estremamente volatile. Dopo un inizio favorevole, nella prima metà del mese i flussi giapponesi sono divenuti negativi (-816 mln), un record annuale poiché i timori sulla crescita cinese hanno continuato a penalizzare le azioni asiatiche nel loro complesso. I flussi legati alle azioni dei mercati emergenti non hanno confermato la ripresa messa a segno nel quarto trimestre 2015 e sono scivolati in territorio negativo (-1 mld), un livello che supera le perdite dell’intero 2015, in cui i deflussi dai mercati emergenti hanno raggiunto 965 mln.
Gli afflussi verso gli indici obbligazionari hanno raggiunto 587 mln, il 68% al di sotto la media annuale. Questi flussi ridotti verso il reddito fisso hanno interessato principalmente i Titoli di Stato dei mercati sviluppati, a 1,3 mld. Sia i Titoli di Stato europei che quelli USA hanno registrato afflussi pari, rispettivamente, a 732 mln e a 263 mln in un contesto di flessione dei tassi d’interesse. Penalizzati dalle pressioni sugli asset rischiosi e dai timori relativi a un rallentamento economico, gli ETF corporate bond sia investment grade che high yield hanno evidenziato deflussi per un totale di 643 mln. I deflussi dagli ETF obbligazionari high yield, pari a 293 mln, rappresentano un record annuale in quanto questi fondi sono più sensibili alla volatilità del mercato dell’alto rendimento statunitense. I flussi relativi alle commodity sono stati pressoché piatti (28 mln), con afflussi limitati negli ETF sull’oro (44 mln) e deflussi di 16 mln dagli indici broad.