Notizie Esternazioni Bce comprimono l’euro

Esternazioni Bce comprimono l’euro

9 Settembre 2010 08:09

La rottura di quota 1,27 questa mattina da parte dell’euro/ dollaro mostra ancora una volta quanto la divisa unica sia esposta ai venti che soffiano a giorni alterni sul sistema bancario dell’Eurozona. A innescare il deprezzamento della divisa unica sono oggi le dichiarazioni rilasciate dal consigliere esecutivo della Bce, Juergen Stark secondo cui le banche tedesche non sarebbero sufficientemente capitalizzate. Nel momento in cui si scrive il cross euro dollaro si posiziona in area 1,2680
I movimenti di giornata dell’euro appaiono pertanto sempre più correlati a quelli delle Borse e in generale al nervoso alternarsi della voglia di rischio espressa dagli investitori.
Ma esistono delle tendenze di medio termine entro le quali il cambio può essere inquadrato? Finanza.com lo ha chiesto a Gabriele Vedani, Managing Director di Forex Capital Markets (FXCM), incontrato a Milano in occasione dell’avvio di un programma di formazione che farà tappa anche in altre città italiane. “Il cambio EurUsd – spiega – ha ritracciato molto velocemente dopo aver toccato i massimi trimestrali a 1.3320 lo scorso 6 agosto. Ora il cambio sembra essere entrato in una fase laterale di consolidamento: da tenere sotto controllo al ribasso il livello di 1,2585 (minimi di fine agosto) ed al rialzo 1,3075, dove si intercetta la trendline discendente ottenuta unendo i massimi del novembre 2009 ed il recente massimo di agosto. La rottura di uno di questi punti ci darà indicazioni chiare sul prossimo trend. Come al solito, dovrà essere monitorato con grande attenzione l’andamento dei listini azionari e della crescita economica in generale: ogni rallentamento si tradurrà in un’accelerazione rialzista del biglietto verde e viceversa”.