Esposizione limitata alla Russia, ma anche Stellantis può pagare caro l’escalation del conflitto Russia-Ucraina
Il conflitto Russia-Ucraina porta in dote pesanti ripercussioni anche in termini relazioni commerciali ed esportazioni per diversi settori, tra cui anche quello automobilistico, già frenato dalla crisi dei semiconduttori. Secondo gli esperti di Oddo BHF, la francese Renault e la finlandese Nokian Renkaat sembrano le case più esposte al rischio legato al conflitto Russia-Ucraina.
L’industria automobilistica, argomenta Oddo in un report riportato dall’agenzia Bloomberg, sta affrontando l’interruzione della produzione e inflazione legata al balzo dei costi delle materie prime a seguito del conflitto in Ucraina.
Situazione che acuisce i problemi alla catena di approvvigionamento per un settore auto “già fragile”. Anche Stellantis ha un’esposizione alla Russia anche se limitata, ma le conseguenze per il gruppo guidato da Carlos Tavares si sentiranno, dopo i risultati del secondo trimestre del 2021, nettamente superiori alle attese e la presentazione del business plan di settimana scorsa. Ne è convinta Equita che ha aggiustato le stime, adottando ipotesi più caute sull’Europa per il conflitto Russia-Ucraina, sempre che non ci sia un’ulteriore escalation. In particolare gli analisti di Equita Sim stimano che nel 2022 la divisione Enlarged Europe registri un calo di revenues del 7% ed EBIT adjusted del 40% su base annua. Come conseguenza, gli analisti si posizionano sotto il consensus (EPS -12%) che ritengono sia costituito in buona parte da stime non ancora aggiornate dopo la recente evoluzione geopolitica.
A Piazza Affari al momento il titolo Stellantis segna un forte ribasso del 4% in area 13,3 euro dopo aver toccato un minimo a 12,166 euro.