Notizie Notizie Italia Equita: le best picks di Piazza Affari per il 2023

Equita: le best picks di Piazza Affari per il 2023

10 Gennaio 2023 10:45

Equita presenta i titoli best picks per il 2023 di Piazza Affari, ma anche del mercato azionario europeo, illustrando il suo outlook sui mercati per l’anno appena iniziato nel rapporto “Outlook and best picks 2023”.

Riguardo all’azionario del made in Italy, nel report si legge che Piazza Affari “rimane tra le più appetibili (tra le borse) in termini di P/E, visto che, guardando al periodo 2023-24, il rapporto si attesta a 9,4x e 8,5x, rispetto alla media storica a 10 anni che è pari a 12,5x, con un calo atteso degli utili, nel 2023, pari a -8% su base annua rispetto al 2022)”.

L’appetibilità delle azioni italiane risiede in particolare, fa notare la SIM milanese, nei titoli delle mid-small cap, che sono stati “colpiti più duramente nel 2022 dalla riduzione della liquidità e che oggi presentano valutazioni storicamente basse (con P/E nel 2023 pari a 12x)”.

Inoltre, “il loro appeal è stato dimostrato dai numerosi delisting che hanno caratterizzato gli ultimi mesi”.

I best picks di Piazza Affari e dell’azionario europeo per il 2023

I best picks del Ftse Mib per il 2023 di Equita SIM sono “A2A, Banca Mediolanum, Campari, DiaSorin, Stellantis” mentre tra le mid-small cap la scelta è ricaduta su “BFF, Brembo, Danieli Risp, Mondadori, Reply”.

Guardando all’intera Europa, Equita SIM annuncia che “abbiamo pubblicato oggi una nota in cui analizziamo l’investment case
per i titoli inclusi nei best picks Europei 2023″, precisando che i titoli best picks sono: “Air Liquide, LVMH, Merck Kgaa
Worldline”.

Gli analisti di Equita SIM spiegano il loro outlook sull’azionario facendo riferimento al contesto macro caratterizzato dall’inflazione e della lotta alla fiammata dei prezzi che, nel 2022, è stata lanciata dalle banche centrali di tutto il mondo:

Dopo un mese di dicembre che ha visto mercati azionari in calo principalmente a causa della risalita dei tassi d’interesse da metà mese in avanti dopo le riunioni delle banche centrali preoccupate dall’andamento dell’inflazione (occhio nel caso specifico alla determinazione della Bce di Christine Lagarde), la partenza del 2023 è stata finora positiva soprattutto per gli indici europei e asiatici, mentre più contenuto il rimbalzo di quelli USA”.

Detto questo, i timori di recessione rimangono il principale ostacolo ad una ripresa del mercato, insieme ai rischi al ribasso sulle stime degli utili”.

Viene ricordato che “il 2022 si è chiuso con un calo dei mercati azionari globali del -18,5%, con un -19% per lo S&P 500 (il peggior calo dal 2008), -33% per il Nasdaq, -10,3% per lo Stoxx 600″.

In questa situazione, Equita conferma la sua view neutrale sull’azionario, privilegiando determinati tipi di titoli:

Entrando nel 2023, confermiamo la nostra view neutrale sui mercati azionari, privilegiando l’esposizione verso titoli di qualità e mid-small caps. Se da un lato la minor pressione attesa sui tassi d’interesse è consistente con una stabilità dei multipli di mercato dopo il forte de-rating registrato da inizio 2022, dall’altro lato pensiamo che i fondamentali siano ancora di
poco supporto, con bassa visibilità sulla profondità e durata del rallentamento economico in atto“.

Di conseguenza, “nel nostro portafoglio raccomandato manteniamo un peso dell’investito molto vicino al benchmark (91,2% vs. peso neutro del 90%)” e, “in termini di posizionamento, continuiamo a preferire i titoli di qualità rispetto ai ciclici in quanto a nostro avviso offrono una combinazione di solidità dei modelli di business, maggior resilienza delle stime in un contesto economico ancora incerto e valutazioni attraenti dopo il de-rating >25% registrato negli ultimi 12 mesi (mediana P/E 2023E  ‘Italian Champions’ a 17x da 24x con una crescita EPS 2023E vs. 2022 del +14% YoY)“.

Occhio a Brembo, Campari e Diasorin

Tra i best picks italiani di Equita c’è Brembo, con rating buy e target price a 13,2 euro, rispetto agli 11,06 euro del valore a cui il titolo Brembo ha chiuso la sessione di ieri.

Il target, spiegano da Equita, è stato rivisto al rialzo (del 2%), “essenzialmente per l’aggiornamento del prezzo della partecipazione del 4,8% in Pirelli dopo il rimbalzo degli ultimi giorni. Stime sostanzialmente invariate nonostante il recente miglioramento del costo di energia e materie prime – sottolineano gli analisti – Ad ottobre avevamo tagliato le stime del FY23 per l’intero settore auto sulla base di una prudente assunzione sui volumi di mercato che non abbiamo modificato . Restiamo anche in attesa di dettagli per valutare il potenziale del Sensify®. Le caratteristiche dell’equity story ci portano ad includere Brembo nella nostra selezione Best Picks del 2023 per le small caps”.

Best pick anche Campari, con rating buy e target price a 11,5 euro (peggiorato del 2%), a fronte di una chiusura del titolo della sessione di ieri pari a 9,78 euro.

“Nella nota sui Best Picks in pubblicazione oggi abbiamo colto l’occasione per un fine tuning del modello aggiornanando le stime per tener conto dei cambi meno favorevoli, e confermando invece le attese di crescita organica. In particolare abbiamo limato il fatturato e l’EBIT dell’1% per il 2022 e del 3/4% per il 2023; rimaniamo comunque sopra consensus (+2% sul FY22 e +6% sul FY23), sia per forex (2022) che per crescita organica/perimetro (2023). Di conseguenza limiamo il target del 2% a 11.5 per azione”.

Equita mette in evidenza che il titolo Campari è a “24.2-21.8x P/E Adj. 2023-24, con valutazioni relative inferiori rispetto alle medie storiche (premio sullo Stoxx Europe 600 del 95% vs. ca. 110% pre-Covid, e premio sullo Stoxx F&B al 27% vs. 44% pre-Covid)”.

Presente tra le best pick anche Diasorin, con rating buy e target a 150 euro, rispetto alla chiusura della seduta di ieri a Piazza Affari a 127,6 euro.

Il target price a 150 euro è stato rivisto al ribasso del 3% per aggiornamento forex.

Così si legge nel report di Equita SIM:

Nella nota dei Best Picks in pubblicazione oggi abbiamo aggiornato il nostro modello di DiaSorin: confermando le stime organiche con fatturato 2023E c+8% YoY organico Ex-Covid 19 e contributo Covid-19 a € 121 mn, in calo di c50% YoY; aggiornando le nostre assunzioni di FX 2023 (soprattutto per €/$ ora a 1.05 da prec. 1.00)”.

Complessivamente – comunica Equita – abbiamo confermato le stime 2022E mentre abbiamo ridotto le stime di EBITDA 23-24E del 3% e l’utile netto del 4%. Abbiamo conseguentemente aggiornato il nostro target a € 150 ps (da prec. € 155ps) che implica c28-24.5x PE adj. 2023-24E. Abbiamo confermato DiaSorin all’interno della nostra selezione Best Picks per il 2023″.

Nella nota odierna di Equita SIM, gli analisti dedicano a Diasorin anche un altro commento, riassumendo le ultime vicende che interessano il gruppo:

“Come anticipato nei giorni scorsi, secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare oggi un decreto legge che posticipa il pagamento del payback sui dispositivi medici a fine aprile dalla scadenza attuale di metà gennaio. Con questa decisione, il Governo prende tempo per trovare con la pubblicazione del Def (atteso ad inizio aprile) eventuali coperture (parziali/totali) sui €2.2 bn di richieste avanzate dalle Regione alle società del settore biomedicale. Inoltre, la proroga è utile per verificare la decisione dei TAR sui ricorsi presentati da numerose aziende del biomedicale”.

Equita ricorda che “il meccanismo del payback dei dispositivi sanitari era stato introdotto dal governo Draghi nel Dl Aiuti Bis e riguarda il ripianamento dello sforamento della spesa sanitaria fatta dagli ospedali italiani nel periodo 2015-2018. In particolare, il meccanismo richiede che le aziende del biomedicale restituiscano alle Regioni € 2.2 bn pari al 50% dello sforamento della spesa sanitaria nel periodo 2015-2018″.

Riteniamo importante il commitment del Governo a trovare una soluzione a questo meccanismo – conclude la SIM milanese – In attesa degli sviluppi, ci aspettiamo impatti limitati su DiaSorin (stimiamo impatto potenziale di c20mn – parzialmente già
accantonato dalla società – o <0.5% della market cap) e trascurabili su GVS”.