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Eni e Scaroni confermano estraneità a vicende algerine sotto indagine

Pubblicato 4 Dicembre 2013 Aggiornato 19 Luglio 2022 14:30
Eni e il suo amministratore delegato Paolo Scaroni ribadiscono la loro totale estraneità alle vicende algerine oggetto di indagine. La precisazione arriva a seguito della notizia stampa odierna secondo la quale, nel corso di un interrogatorio avanti alla Procura di Milano, un ex manager Saipem avrebbe indicato che Eni ed il suo amministratore delegato sarebbero coinvolti nelle attività illecite ipotizzate nell'indagine sulle vicende algerine.
"Eni - rimarca la nota del gruppo del cane a sei zampe - non appena venuta a conoscenza dell'indagine, ha avviato verifiche interne indipendenti, i cui risultati, in relazione alle attività già completate, sono stati resi disponibili alle autorità inquirenti. Inoltre, l'Amministratore delegato di Eni ha raccomandato alla controllata Saipem, nel rispetto della sua autonomia in quanto società quotata e dotata di propri organi sociali e di controllo indipendenti da quelli della controllante Eni, di mettere in atto, a sua volta, un'articolata serie di verifiche interne e di avviare azioni di discontinuità organizzative e gestionali. Queste hanno portato, tra l'altro, al licenziamento del manager della società che avrebbe rilasciato la menzionata dichiarazione ripresa dalla stampa, nei confronti del quale Saipem ha già attivato azione giudiziaria per il risarcimento dei danni subiti".