F1, trionfo a sorpresa e tinto di giallo per la Ferrari
Poco più di un anno fa Ferrari era tornata a casa Fiat. Con soddisfazione il management del Lingotto aveva reso noto di avere esercitato l’opzione call per il riacquisto da Mediobanca e dagli altri partecipanti al consorzio di 2,3 milioni di azioni del Cavallino rampante, pari al 28,63% del capitale, portando la propria partecipazione all’85%.
Una vittoria mondiale, quella firmata da Raikkonen, che non ha però impattato su Fiat in Borsa, anche se il valore simbolico di questo trionfo per il gruppo di Torino è innegabile. Il titolo della casa automobilistica torinese cede circa due punti percentuali (-1,93% a 22,41 euro), accantonando le performance positive dei giorni scorsi, arrivate in scia all’attesa crescente dei risultati trimestrali che saranno comunicati mercoledì 23 ottobre.
“Fiat sta perdendo in linea con il mercato”, spiega a Finanza.com Massimo Vecchio, analista equity di Mediobanca Securities. Secondo l’esperto, la galassia Fiat è così estesa che il titolo della Ferrari si perde e di conseguenza l’impatto di questa vittoria è minimo. Effetti tangibili si avrebbero solo se la Rossa fosse quotata a Piazza Affari.
Una vittoria mondiale, quella firmata da Raikkonen, che non ha però impattato su Fiat in Borsa, anche se il valore simbolico di questo trionfo per il gruppo di Torino è innegabile. Il titolo della casa automobilistica torinese cede circa due punti percentuali (-1,93% a 22,41 euro), accantonando le performance positive dei giorni scorsi, arrivate in scia all’attesa crescente dei risultati trimestrali che saranno comunicati mercoledì 23 ottobre.
“Fiat sta perdendo in linea con il mercato”, spiega a Finanza.com Massimo Vecchio, analista equity di Mediobanca Securities. Secondo l’esperto, la galassia Fiat è così estesa che il titolo della Ferrari si perde e di conseguenza l’impatto di questa vittoria è minimo. Effetti tangibili si avrebbero solo se la Rossa fosse quotata a Piazza Affari.
Se lasciamo i mercati finanziari e torniamo alle imprese sportive, è certo che il campionato di Formula Uno 2007, quello che ha avuto il suo epilogo ieri in Brasile, sarà difficilmente dimenticato. Un anno in cui è successo l’impossibile, fuori e dentro la pista, e che ha avuto un finale di stagione tinto di giallo.
Iniziamo dalla storia recente. Stravolgendo tutti i pronostici della vigilia e dopo due anni di digiuno la Ferrari con Kimi Raikkonen ha riportato, in una gara al cardiopalma, il titolo iridato nei box di Maranello. Una prima volta per il ferrarista dagli occhi di ghiaccio e l’ennesima vittoria, è la quindicesima, per il Cavallino rampante, che hanno messo in bacheca il titolo di quella che è stata ribattezzata la “stagione dei veleni”.
Un successo, che è però stato appeso al filo fino a tarda serata a causa di un’inchiesta che ha visto coinvolte le due Bmw Sauber e le due Williams. Temperatura del carburante inferiore di più di dieci gradi rispetto alla temperatura ambiente. È questa l’accusa mossa dalla Federazione internazionale dell’automobile (Fia) al termine del Gran premio del Brasile, che ha fatto tremare la Ferrari. In seguito alle verifiche tecniche il campione di carburante prelevato ed analizzato a fine gara era risultato non conforme al regolamento (è vietato immettere benzina troppo fredda perché questo migliora il rendimento dei motori). Un’accusa, che se fosse stata convalidata, avrebbe portato alla squalifica dei tre piloti, e avrebbe regalato a Lewis Hamilton, pilota della McLaren, la vittoria mondiale grazie a tre punti di scarto.
A Maranello un sospiro di sollievo è stato tirato solo quando è giunta l’ufficializzazione, a meno di ricorsi, della classifica definita in pista in terra carioca. Un nulla di fatto, dunque, che ha così confermato il trionfo della Rossa. “Un sogno che sembrava impossibile da raggiungere – ha commentato Jean Todt, amministratore delegato Ferrari – si è trasformato in realtà al termine di una gara gestita dai piloti e dalla squadra in maniera superba: basta analizzare i dettagli della corsa per capirlo. A noi spettava fare la doppietta e poi vedere che cosa avrebbero fatto i nostri avversari diretti. C’è voluto un ‘contributo’ da parte degli altri, sia quelli in lizza per il titolo che quelli fuori dai giochi per permetterci di portare a casa entrambi i campionati”.
E se per qualche ora il sogno dei ferraristi si era infranto, la festa della Rossa è tornata a scoppiare in modo incontenibile. Ma nel 2007 le emozioni non erano di certo mancate per la scuderia di Maranello, e in generale per tutto il mondo della quattro ruote. A partire dalla dalla spy story Ferrari McLaren , che si è conclusa con una maxi-multa da 100 milioni di dollari e niente titolo costruttori per la McLaren-Mercedes.
Le novità sono arrivate anche dalla pista. Il 2007 è stato l’anno in cui è esploso Lewis Hamilton e che ha perso il titolo mondiale proprio nell’ultima gara in Brasile. Il fenomeno di questa stagione ha rovinato il suo quadro perfetto, nelle ultime due gare, quando ormai la vittoria era a portata di mano.
(Notizia aggiornata alle 12.15)