Eni paga crollo del petrolio, utile quasi dimezzato nel primo trimestre 2015 ma superiore ad attese

Utile in netto calo per Eni complice l’effetto del forte calo delle quotazioni del petrolio, ma migliore delle attese degli analisti. Il gruppo petrolifero ha chiuso il primo trimestre 2015 con un utile netto di 704 milioni di euro, in calo del 46% rispetto all’analogo trimestre 2014. Analoga flessione per l’utile netto adjusted che si attesta a 648 milioni di euro dagli 1,191 mld del primo trimestre 2014. I riscontri risultano comunque superiori alle attese degli analisti con il consensus Bloomberg che vedeva l’utile netto adusted a 446 milioni.
La discesa dei profitti è stata parzialmente compensata dai maggiori proventi su partecipazioni grazie alla ripresa dei prezzi di borsa di Galp e Snam sulla cui base sono valutati gli interest posseduti da Eni al servizio dei rispettivi bond convertibili (+€0,18 miliardi). Il tax rate adjusted di gruppo è diminuito di circa 6 punti percentuali per effetto della minore incidenza del settore E&P sull’utile ante imposte di gruppo e dei suddetti proventi valutativi non soggetti a tassazione.
Nel primo trimestre 2015 Eni ha conseguito l’utile operativo adjusted consolidato di 1,57 miliardi con una flessione del 55% rispetto al primo trimestre 2014 per effetto del calo del 50% del prezzo del petrolio, attenuato dalle migliori performance upstream e di tutti gli altri settori di attività. Il leverage – rapporto tra indebitamento finanziario netto e patrimonio netto comprese le interessenze di terzi – è pari a 0,22 al 31 marzo 2015 invariato rispetto al 31 dicembre 2014, nonostante la crescita dell’indebitamento finanziario netto.
Descalzi: risultati in linea con strategia annunciata a marzo
“Sono particolarmente soddisfatto dei risultati conseguiti che, in linea con la strategia annunciata lo scorso marzo, recuperano per oltre 600 milioni l’effetto scenario negativo determinato dal crollo del prezzo del Brent”, ha dichiarato Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni.
“Sono particolarmente soddisfatto dei risultati conseguiti che, in linea con la strategia annunciata lo scorso marzo, recuperano per oltre 600 milioni l’effetto scenario negativo determinato dal crollo del prezzo del Brent”, ha dichiarato Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni.
“Le produzioni upstream sono in crescita – prosegue Descalzi – i piani di sviluppo a sostegno delle nuove produzioni 2015-2016 proseguono secondo le previsioni, mentre tutti i business mid-downstream, approfittando anche di uno scenario favorevole, sono tornati in utile evidenziando i frutti delle azioni di trasformazione avviate”
Produzione attesa in crescita
Per l’intero 2015 Eni vede la produzione di idrocarburi in crescita rispetto al 2014, pur a parità di prezzo, grazie all’avvio di nuovi giacimenti e al ramp-up di quelli avviati nel 2014 in particolare in Angola, Congo, Egitto, Venezuela, Stati Uniti e Norvegia e ai maggiori volumi attesi in Libia;