Notizie Notizie Italia Eni e gli ultimi annunci su Nigeria e Indonesia. Titolo avanza anche con risalita Brent

Eni e gli ultimi annunci su Nigeria e Indonesia. Titolo avanza anche con risalita Brent

23 Agosto 2024 13:15

Titolo Eni sotto i riflettori a Piazza Affari con gli ultimi annunci su Nigeria e Indonesia. Movimenti positivi per l’azione del Cane a sei zampe che in questo momento sale di circa un punto percentuale a quota 14,55 euro, in un contesto di mercato che vede l’indice Ftse Mib avanzare dello 0,97% a 33.635,43 punti.

Una sponda arriva anche dalle quotazioni del petrolio, con il Brent in ripresa dopo le deboli recenti sedute. Ieri le quotazioni del greggio (Brent) hanno riagganciato la soglia dei 77 dollari al barile e interrotto una serie di negativa di cali (4 sedute), e oggi viaggia sopra la soglia dei 78 dollari

Vediamo i recenti annunci di Eni con la cessione in Nigeria e quello odierno che prevede l’approvazione di due piani di sviluppo e l’estensione delle licenze da parte delle autorità indonesiane. Sotto la lente anche il quadro tecnico del big oil di Piazza Affari.

Eni e il closing di Naoc in Nigeria

Proprio ieri Eni ha comunicato al mercato di avere finalizzato la vendita di Nigerian Agip Oil Company (Naoc), società interamente controllata da Eni e attiva in Nigeria nell’esplorazione e produzione di idrocarburi onshore e nella generazione di energia elettrica, a Oando, maggiore società energetica nigeriana quotata sia alla Borsa della Nigeria che a Johannesburg.

“La transazione, che ha ottenuto l’approvazione di tutte le autorità competenti, è in linea con la strategia di Eni di ottimizzazione delle attività upstream tramite un ribilanciamento del proprio portafoglio e la dismissione di asset non strategici“, precisa il gruppo guidato da Claudio Descalzi in una nota aggiungendo che “la quota del 5% detenuta in SPDC (Shell Production Development Company Joint Venture) non rientra nel perimetro della transazione in quanto rimarrà nel portafoglio di Eni”.

Inoltre, Eni continuerà ad essere presente nel Paese attraverso investimenti in propri progetti deepwater e in Nigeria LNG, esplorando allo stesso tempo nuove opportunità nel settore degli agri-feedstock.

Via libera da autorità indonesiane al Piano di Sviluppo campi di Geng North e Gehem

Via libera dalle autorità indonesiane al piano di sviluppo (POD) dei campi di Geng North (North Ganal PSC) e Gehem (Rapak PSC). Lo sviluppo integrato dei due campi creerà un nuovo polo produttivo, denominato Northern Hub, nel bacino del Kutei. Le autorità indonesiane hanno approvato anche il POD dei campi di Gendalo&Gandang (Ganal PSC). Inoltre, Eni ha ottenuto dalle autorità indonesiane un’estensione di 20 anni delle licenze IDD denominate Ganal e Rapak.

Eni, spiega la nota, è quindi in procinto di realizzare una significativa produzione di gas e condensati di circa 2 BCF/d (miliardi di piedi cubi, circa 57 milioni di metri cubi/giorno) di gas e 80.000 barili/giorno di condensati nella regione dell’East Kalimantan, sia per il mercato domestico che internazionale, avvalendosi di sinergie con le strutture esistenti nell’area, come l’impianto GNL di Bontang e l’unità di produzione galleggiante (FPU) di Jangkrik.

“Questi nuovi sviluppi, insieme a quelli in corso dei giacimenti di East Merakes e Maha, sono il risultato della stretta partnership strategica tra Eni e SKK Migas e avranno un forte impatto positivo sul local content, aumentando al contempo l’utilizzo della capacità disponibile dell’impianto di GNL di Bontang, oltre a garantire la fornitura di gas per il consumo interno”, sottolinea Eni che sta inoltre pianificando di condurre una campagna di perforazione nei prossimi 4-5 anni per valutare il significativo potenziale esplorativo near-field nei blocchi gestiti da Eni nel bacino di Kutei, che ammonta a oltre 30 TCF (circa 860 miliardi di metri cubi) di gas e che è stato in gran parte de-rischiato dopo la scoperta di Geng North.

Eni detiene una partecipazione dell’83,3% e opera il blocco North Ganal – campo di Geng North, mentre il partner Agra Energi Pte ha il restante 16,7%. Eni ha nelle mani anche una partecipazione dell’82% e opera i blocchi Ganal e Rapak, e il partner Tip Top detiene il restante 18%.

Descalzi: Ok ai piani di sviluppo “segna una tappa fondamentale verso la Decisione finale d’investimento per entrambi i progetti gas”

“L’approvazione dei Piani di Sviluppo di Northern Hub e Gendalo&Gandang da parte delle Autorità indonesiane segna una tappa fondamentale verso la Decisione finale d’investimento per entrambi i progetti gas, in linea con la nostra strategia di decarbonizzazione e di sicurezza energetica. La creazione di un nuovo polo produttivo nel bacino di Kutei rappresenta un game changer per Eni in Indonesia. È il risultato di una strategia coerente che combina le nostre distintive capacità esplorative con l’acquisizione degli asset di IDD e Neptune. Questo ci garantisce oggi una forte leadership in un bacino di livello mondiale, vicino a infrastrutture esistenti e a mercati molto importanti. La partnership strategica con le autorità indonesiane è stata fondamentale per raggiungere questi traguardi decisivi a pochi mesi dalla scoperta di Geng North e dal completamento dei processi di acquisizione di IDD e Neptune”. Queste le parole di Claudio Descalzi, ceo di Eni, in merito all’annuncio in Indonesia.

Il punto tecnico su Eni

(analisi a cura di Simone Borghi)

Dal punto di vista grafico, Eni presenta un andamento prevalentemente laterale con alcuni segnali di potenziale forza nel breve termine. In questo 2024, il titolo ha oscillato all’interno di un range definito tra 13,48 e 15,81 euro. Quest’ultimo livello è stato toccato da Eni ad aprile e poi una violenta correzione ha portato i corsi al 17 giugno sul minimo a 14,48 euro. Da qui più volte il titolo ha provato a risollevarsi ma ha sperimentato correzioni dopo i tentativi di rottura della resistenza a 14,6 e 14,9 euro, il che suggerisce la presenza di una forte pressione ribassista a tali livelli.

Attualmente, Eni sta tentando di superare la resistenza a 14,62 euro, ma il movimento potrebbe trovare ulteriori ostacoli a 14,80 euro, dove nei pressi passa una delle medie mobili significative. Le medie mobili a 50 (in giallo) e 200 periodi (in arancione) sono attualmente piatte, segno di una tendenza laterale, ma il prezzo è riuscito a rimanere sopra la media mobile a 50 giorni, un segnale positivo di breve termine. L’indice di forza relativa (RSI) a 14 periodi si trova attualmente a 56, un valore che non indica equilibrio tra venditori e compratori, suggerendo che il titolo potrebbe avere ancora spazio per crescere senza entrare in una fase di eccesso.

In questo contesto, una rottura decisa di 14,62 euro, confermata da volumi in aumento, potrebbe spingere il prezzo verso i livelli di 14,80 e successivamente 14,97 euro. Al contrario, un fallimento nel superamento di 14,62 euro potrebbe riportare il titolo verso i supporti a 14,39 e 14,21 euro. In conclusione, Eni si trova in una fase di consolidamento e necessita di un segnale di forza per confermare un trend rialzista nel breve termine.