Eni conferma l’assenza di danni in Libia e rilancia sulla crescita in Africa
Gli impianti e i giacimenti Eni in Libia, compreso il giacimento Elephant, non hanno subito danni a causa del conflitto svoltosi nel Paese nordafricano.
La conferma a quanto anticipato questa mattina da Finanza.com arriva direttamente dall’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, nel corso della conference call che il manager ha tenuto questa sera di fronte agli analisti a Brazaville, in Congo, e diffusa via audiocast attraverso il sito internet della società. Scaroni ha aggiunto che la produzione di petrolio nel Paese nordafricano tornerà ai livelli pre-crisi nel giro di circa 12 mesi. Nella serata di mercoledì erano circolate indiscrezioni relative a possibili gravi danni al maxi-giacimento libico. Prima dello scoppio del conflitto libico, da tale sito produttivo provenivano 130 mila barili al giorno. Eni ha una quota del 33% del giacimento.
Nel corso dell’aggiornamento sulle attività di Exploration & Production, il gruppo di San Donato Milanese ha chiarito di vedere un’evoluzione positiva della produzione in Africa, con un tasso di crescita della produzione di circa il 2% fino al 2014 e superiore a tale percentuale dal 2014 al 2021. Confermate invece le previsioni di crescita media annua della produzione complessiva: a un tasso pari al 3% fino al 2014 e a circa il 2% per gli anni dal 2014 al 2021.
Dalla presentazione si è appreso anche che proseguono le trattative tra Eni e i potenziali acquirenti della quota del 3,3% della portoghese Galp detenuta dal gruppo di San Donato.