Enel ancora buy? Massimi storici non un miraggio. Target analisti e prossimi catalyst

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L’estate si avvicina e il titolo Enel si appresta ad affrontare i mesi estivi cercando la forma giusta per andare ad attaccare i massimi storici che risalgono al 2021. Tra gli analisti prevale la fiducia anche dopo il rally di questa prima metà dell’anno.
Attacco ai massimi
Il titolo Enel viaggia a ridosso di quota 8 euro mentre i massimi storici del 2021 distano circa 6 punti percentuali in area 8,5 euro. Da inizio anno il saldo è di oltre +16%, sostanzialmente in linea con quanto messo a segno nello stesso periodo dall’indice Ftse Mib. Una spinta all’ultimo rally messo a segno negli ultimi due mesi è arrivata dal via libera dell’assemblea del gigante elettrico al rinnovo del piano di buyback per un massimo di 500 milioni di azioni Enel e un esborso complessivo fino a 3,5 miliardi. Secondo Alpha Value, il riacquisto di 500 milioni di azioni potrebbe aumentare gli utili per azione del 2,2%, nonostante un lieve calo degli utili netti previsto per il 2025 dovuto alle dismissioni. “La rivalutazione degli asset di rete e l’aumento dei multipli price/earning delle principali utility europee giustificano un incremento del valore attribuito a Enel”, aggiungono gli esperti.
Obiettivi 2025 migliorabili
Guardando ai prossimi mesi, a detta degli analisti di Barclays – che dopo i conti trimestrali ha alzato il target sul titolo da 8,5 a 9 euro anche alla luce dell’impatto positivo del buyback da 3,5 miliardi – il catalyst più forte per Enel continuerà ad essere la possibilità di superare le previsioni di consenso nei risultati trimestrali per tutto il 2025. Se così sarà, tra 5 mesi – ossia quando a novembre si terra il Capital Market day – potrebbe arrivare un aumento delle previsioni per l’intero 2025.
Ad oggi gli obiettivi per l’intero anno sono di 22,1-22,8 miliardi a livello di ebitda e 6,6-6,8 miliardi per quanto riguarda l’utile netto. Nel solo primo trimestre dell’anno l’ebitda di Enel è stato di circa 6 miliardi e questo induce gli analisti a ritenere che un superamento del range di target 2025 sia possibile.
Bank of America vede Enel come la large cap più interessante tra le utility integrate europee, grazie in primo luogo alla capacità di aumentare l’utile per azione e la remunerazione degli azionisti.
Sullo sfondo la sfida sul nucleare
Sullo sfondo ci sono poi i piani sul nucleare. E’ da poco nata Nuclitalia, la newco partecipata da Enel al 51% (gli altri soci sono Ansaldo Energia al 39% e Leonardo al 10%). Enel già dispone di una competenza sul nucleare e l’obiettivo iniziale di Nuclitalia sarà quello di analizzare e valutare le migliori tecnologie esistenti per poi identificare quelle più idonee ad essere implementate in Italia. La società punta in particolare a sviluppare competenze tecniche e industriali nel campo dei reattori modulari di nuova generazione (SMR – Small Modular Reactors), promuovendo studi di fattibilità, attività di scouting tecnologico e collaborazioni internazionali. Enel, da parte sua, intende valorizzare il know how acquisito tramite Enel Green Power negli Stati Uniti, dove partecipa a progetti avanzati con startup come NuScale. A medio termine, l’obiettivo condiviso è arrivare entro il 2030 con una piattaforma operativa in grado di lanciare i primi progetti pilota in Italia, in attesa di un quadro normativo favorevole.
Tra gli analisti coro di buy, ma upside limitato
Nelle ultime settimane il titolo Enel si è stabilizzato a cavallo di area 8 euro dopo aver toccato nelle battute finali dello scorso mese un picco a 8,17 euro, pari al massimo degli ultimi 4 anni circa.
Enel il prossimo 21 luglio staccherà il saldo dividendo per il 2025 pari a 0,255 euro per azione. Il dividendo complessivo, considerando anche l’acconto già staccato, è di 0,47 euro per azione, in aumento del 9% rispetto all’anno precedente.
Il titolo risulta uno tra i preferiti dagli analisti che seguono Piazza Affari, con 23 raccomandazioni d’acquisto, pari al 79,3% del totale, 6 hold (20,7%) e nessun sell. Il target price medio indicato dagli analisti monitorati da Bloomberg è di 8,41 euro, che implica un rialzo potenziale di circa il 5,5% rispetto alle quotazioni a cui ha chiuso la seduta della vigilia.
Tra gli analisti positivi sul titolo spicca Alpha Value che indica un target a ben 10,10 euro per azione, mentre Goldman Sachs ha posto l’asticella a 9,25 euro, Kepler Cheuvreux a 9,30, Morgan Stanley a 8,80 euro, così come Intesa e Banca Akros.