Enel: ricavi scendono più del previsto nel primo trimestre, bene Ebitda e utile netto
“I risultati del primo trimestre del 2016 registrano progressi molto buoni rispetto al nostro piano strategico. Flessibilità ed aumento delle efficienze operative ci hanno consentito di migliorare ulteriormente il nostro grado di competitività e questo a fronte dello scenario macroeconomico che rimane sfidante”. Così Francesco Starace, Amministratore delegato e Direttore generale di Enel, ha commentato i conti dei primi tre mesi.
Tra gennaio e marzo il fatturato del colosso dell’energia si è attestato a 17.872 milioni di euro, il 10,5% in meno rispetto a un anno prima. Il calo riconducibile alla riduzione dei ricavi da vendite di energia elettrica nei mercati maturi, alle minori attività di trading e all’effetto cambi.
Stabile invece l’Ebitda (-0,1% a 4.017 milioni) per effetto, riporta la nota della società, “del complessivo andamento negativo dei tassi di cambio e del minore margine di generazione e trading rilevato in Italia e nella Penisola Iberica e nella Divisione Energie Rinnovabili” e “della riduzione dei prezzi”. Si tratta di effetti compensati “dalle efficienze operative, dal contributo della nuova capacità rinnovabile, dal miglioramento dei margini sui mercati finali maturi e dal margine di generazione in Cile”.
L’Ebitda ordinario si è attestato a 3.871 milioni (4.023 milioni nel primo trimestre 2015, -3,8%) e, al netto delle partite non ricorrenti, aumenta del 2% su base comparabile. Gli analisti avevano stimato un giro d’affari di 18,75-18,95 miliardi e un Ebitda di 3,75-3,85 miliardi di euro.
L’Ebit ha messo a segno un +1,7% salendo a 2.670 milioni mentre il risultato netto del Gruppo è passato da 810 a 939 milioni. Il dato, che segna una crescita del 15,9%, è legato al miglioramento del risultato operativo e al minor carico fiscale. L’utile netto ordinario del Gruppo è risultato pari a 795 milioni (810 milioni di euro nel primo trimestre 2015, -1,9%), al di sopra dei 750-790 milioni del consenso.
In calo l’indebitamento finanziario netto che dai 37.545 milioni di fine 2015 è sceso a 36.644 milioni “per il miglioramento dei flussi di cassa della gestione operativa e per l’effetto positivo della variazione dei tassi di cambio in cui è espressa parte dell’indebitamento”.