Enel non centrerà target debito, tonfo del titolo a Piazza Affari
Risveglio amaro oggi a Piazza Affari per il titolo Enel che paga l’annuncio del mancato raggiungimento a fine 2014 del target di riduzione del debito. Ieri, in concomitanza con la presentazione dei conti del terzo trimestre dell’anno, la maggiore utility italiana ha aggiornato gli obiettivi 2014 di riduzione del debito.
A Piazza Affari il titolo Enel nella prima ora di contrattazioni è arrivato a cedere oltre 4 punti percentuali per poi attestarsi a quota 3,80 euro, in flessione del 3,20%.
A fine ano debito a 39-40 mld
Il direttore finanziario di Enel, Luigi Ferraris, ha rimarcato che non verrà centrato quest’anno il target di debito indicato nel piano industriale. Il 2014 dovrebbe quindi concludersi con un debito a quota 39-40 miliardi di euro rispetto ai 37 mld indicati nel piano. Al 30 settembre 2014 l’indebitamento netto risulta ancora pari a 44,57 mld di euro. Confermato invece il raggiungimento del target 2014 a livello di ebitda e utile netto.
Il direttore finanziario di Enel, Luigi Ferraris, ha rimarcato che non verrà centrato quest’anno il target di debito indicato nel piano industriale. Il 2014 dovrebbe quindi concludersi con un debito a quota 39-40 miliardi di euro rispetto ai 37 mld indicati nel piano. Al 30 settembre 2014 l’indebitamento netto risulta ancora pari a 44,57 mld di euro. Confermato invece il raggiungimento del target 2014 a livello di ebitda e utile netto.
Pesano effetto cambio e costi operazione Enersis-Endesa
A contribuire a far mancare il target di debito ha contribuito in primo luogo un effetto cambi negativo per circa 1 miliardo, abbinato anche ai costi legati all’operazione Enersis, la società a cui fan capo le controllate sudamericane e che è passata da Endesa a Enel. “Il maggior debito a fine anno deriva anche dalla anticipazione di investimenti da parte della controllata Enel Green Power e nella politica di acquisizione delle minorities da parte della capogruppo per l’America latina Enersis”, ha precisato Ferraris. Enel ha comunque confermato l’obiettivo di pervenire a cessioni per 4 miliardi di euro entro fine anno. “Si vende la quota in Endesa e altri asset, ma i 4 miliardi previsti a fine anno non contemplando la cessione degli asset in Romania e Slovacchia“, ha detto il Cfo di Enel.
A contribuire a far mancare il target di debito ha contribuito in primo luogo un effetto cambi negativo per circa 1 miliardo, abbinato anche ai costi legati all’operazione Enersis, la società a cui fan capo le controllate sudamericane e che è passata da Endesa a Enel. “Il maggior debito a fine anno deriva anche dalla anticipazione di investimenti da parte della controllata Enel Green Power e nella politica di acquisizione delle minorities da parte della capogruppo per l’America latina Enersis”, ha precisato Ferraris. Enel ha comunque confermato l’obiettivo di pervenire a cessioni per 4 miliardi di euro entro fine anno. “Si vende la quota in Endesa e altri asset, ma i 4 miliardi previsti a fine anno non contemplando la cessione degli asset in Romania e Slovacchia“, ha detto il Cfo di Enel.
Tre mesi fa in occasione dell’approvazione dei conti semestrali l’ad di Enel, Francesco Starace, aveva fatto riferimento a potenziali cessioni fino a 8-9 mld di euro guardando anche al 2015.
Enel ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con ricavi in calo del 6,5% a 54,075 miliardi di euro e un utile in diminuzione del 16,2% a 1,957 miliardi.