Notizie Notizie Italia Enel convince gli analisti, dividendo a prova di Covid-19. Il ceo Starace: crollo petrolio sponda per svolta green

Enel convince gli analisti, dividendo a prova di Covid-19. Il ceo Starace: crollo petrolio sponda per svolta green

20 Marzo 2020 17:20

Giornata volatile per Enel che era arrivata fino a 6,35 euro in scia ai conti 2019 diffusi ieri sera per poi ritracciare nel pomeriggio e si avvia alla chiusura muovendosi sotto area 6 euro con un progresso del 2% circa.  Il crollo dei mercati dell’ultimo mese ha coinvolto anche Enel arrivata a cedere il 40% dai picchi di febbraio, per recuperare circa il 10% nelle ultime sedute. Il titolo Enel nei primi due mesi dell’anno è stato leader incontrastato aggiornando più volte i massimi.

Enel ieri ha annunciato i conti 2019 chiusi con un utile netto in forte crescita del 17,4% a 4.767 milioni di euro e ricavi a +6,3% a 80.327 milioni di euro per Enel che ha alzato il velo sui risultati dell’esercizio 2019 da cui emerge che il risultato netto del gruppo ammonta a 2.174 milioni di euro (4.789 milioni di euro nel 2018, -54,6%) per effetto essenzialmente dell’adeguamento di valore effettuato su taluni impianti a carbone.

Numeri che hanno soddisfatto gli analisti. Secondo gli analisti di Mediobanca, che assegnano al titolo Enel il rating Outperform, lo sviluppo delle energie rinnovabili, anche se può subire qualche interruzione del cambiamento di fornitura, rimane un forte trend. Raccomandazione Buy da Equita secondo cui i risultati resi noti da Enel sono in linea e vi sono indicazioni positive con impatti contenuti da COVID- 19 anche se sul 2020, viene ridotto l’EPS del -3,5%. Buy anche per Banca Akros che alza il rating dal precedente Accumulate e medesimo target price a 8,60 euro.

Il ceo di Enel Francesco Starace ha detto che il petrolio a prezzi bassi (questa settimana hanno toccato i minimi a 18 anni) può accelerare la svolta sulle rinnovabili. Starace ha rimarcato che gli investimenti nelle energie rinnovabili non sono rallentati a causa della pandemia.  Il colosso elettrico italiano genera il 43% della sua energia da fonti rinnovabili di sua proprietà e prevede di aumentare la sua capacità rinnovabile al 60% entro il 2022.

Dividendo cresce del 17%

L’indebitamento finanziario netto tocca quota 45.175 milioni di euro (41.089 milioni di euro a fine 2018, +9,9%), in aumento principalmente per effetto degli investimenti del periodo, dei tassi di cambio sfavorevoli e per la prima applicazione dell’IFRS 16. Il dividendo complessivo proposto per l’intero esercizio 2019 è pari a 0,328 euro per azione (di cui 0,16 euro per azione già corrisposti quale acconto a gennaio 2020), superiore del 17% rispetto al dividendo pagato nel 2018.

I risultati 2019, come si legge nella nota, sono in linea con la guidance. Secondo Mediobanca, Enel ha riportato risultati solidi nel 2019, e i numeri non incorporano ancora le nuove rinnovabili che sono progettate verso la fine del 2019, una nuova capacità che dovrebbe fornire 200 milioni di euro di EBITDA aggiuntivo.

Nessun impatto da Covid-19 nel breve

Il gruppo guidato da Francesco Starace ha dato un messaggio forte e chiaro sul fatto che lo sforzo sulla digitalizzazione sta dando i suoi frutti nell’attuale emergenza legata alla pandemia da Covid-19. La maggior parte dei beni della società sono digitalizzati e controllati a distanza e l’azienda non gestisce server fisici visto che sono tutti basati sul cloud. Inoltre, per il momento Enel non vede alcuna interruzione nella catena di approvvigionamento di energia rinnovabile con la conseguenza che al momento non si vede un impatto a breve termine dell’epidemia. Certo l’emergenza sanitaria dovrebbe implicare una minore richiesta di energia, anche se ci dovrebbe essere una compensazione naturale tra minori consumi industriali e maggiori consumi residenziali, dove i margini sono più elevati. I prezzi dell’energia elettrica dovrebbero scendere a causa della minore domanda e dei prezzi del gas molto bassi, ma nel corso del 2020, continua Enel, l’impatto dovrebbe essere limitato in quanto tutta la produzione è coperta, e il gruppo è significativamente coperto anche per il 2021 (60% Spagna e 20% Italia).

Lo stesso amministratore delegato, Francesco Starace, sull’emergenza coronavirus ha ribadito che ad oggi che “non ci sono evidenze di impatti significativi grazie ad un mix aziendale resiliente e diversificato e il bilancio e’ solido per affrontare anche uno scenario volatile e mantenere gli impegni sul dividendo”.