Enel cerca sponda da conti 2020 per riavvicinarsi ai top storici in Borsa. Tra analisti fioccano i buy con target price ambiziosi
Enel cerca la sponda nei conti preliminari 2020 per avvicinare i top storici toccati a Piazza Affari nelle prime settimane dell’anno quando la market cap era balzata per la prima volta oltre il muro dei 90 miliardi di euro. Il titolo adesso viaggia in area 8,43 euro, distante dai picchi oltre i 9 euro testati nell’intraday in un paio di sedute lo scorso mese, prima di un corposo ritracciamento dettato anche dallo stacco dell’acconto dividendo di 0,175 euro il 18 gennaio. Il saldo da inizio anno è comunque ancora in positivo del 2% circa.
La maggiore blue chip di Piazza Affari diffonderà i risultati preliminari 2020 oggi dopo la chiusura del mercato. I numeri dettagliati arriveranno invece il prossimo 18 marzo.
Verso numeri 2020 in linea con guidance
Gli analisti non vedono sorprese dai numeri in arrivo oggi, con la possibilità di riscontri sostanzialmente in linea con la guidance indicata per il 2020. Secondo le stime di Equita, i risultati preliminari su ebitda e debito dovrebbero essere in linea con il consenso. L’Ebitda ordinario è stimato a 17,9 miliardi di euro contro una guidance societaria di 18 miliardi di euro, mentre il debito è visto a 48,7 miliardi di euro rispetto alla previsione tra 48 e 49 miliardi di euro. “Non ci aspettiamo grandi sorprese rispetto all’indicazione del piano strategico di novembre 2020”, afferma Equita Sim che ha rating buy con target price a 9,3 euro sulla maggiore utility UE.
Anche Banca Akros, che indica un target price su Enel a 9,8 euro, stima numeri leggermente inferiori rispetto alla guidance. L’ebitda è visto a 17,8 miliardi di euro. Mentre il debito è visto al top della guidance, ossia 49 mld. Akros dà anche la stima sull’utile netto, visto a 5,1 miliardi contro i 5-5,2 miliardi di euro della guidance.
Tra gli analisti dominano i buy, c’è chi vede potenziale upside di quasi il 50%
In generale tra gli analisti dominano i buy sul titolo. Il consensus degli analisti su Bloomberg indica per il gruppo energetico italiano un coro di giudizi Buy (circa il 79,3%), il 13,8% è Hold, mentre solo 2 analisti dicono Sell (circa il 6,9%). In media per Enel gli analisti indicano un prezzo obiettivo a 9,37 euro, con potenziale upside di oltre l’11 per cento.
Tra i più ottimisti sulle prospettive di Enel c’è Goldman Sachs che per Enel indica un prezzo obiettivo ambizioso di 12,5 euro (il più alto target tra quelli monitorati da Bloomberg), ossia quasi il 50% sopra i livelli attuali. Enel figura anche nella convinction list dei ‘Climate Champions’ di Goldman Sachs insieme a EDP/EDPR e RWE. Goldman ha recentemente alzato anche la stima degli investimenti per il Green Deal UE del 50%, a 10.000 miliardi di euro. “Come recentemente dimostrato dai principali leader del settore (nel 2020 Enel e Iberdrola hanno aumentato la loro previsione sugli investimenti del 70 -85%), il settore dell’energia verde è ancora in forte accelerazione”, asserisce Goldman rimarcando che siamo solo all’anno 3 (su 30) della rivoluzione energetica.
JP Morgan indica invece un target price a 9,4 euro e ritiene il titolo del gruppo guidato da Francesco Starace “il modo più a buon mercato per prender parte alla crescita delle rinnovabili nel sud Europa”.
Gli obiettivi di Enel con investimenti record
Enel è la più grande azienda elettrica in Europa per capitalizzazione di mercato e una delle aziende candidate a guidare la transizione energetica nel Vecchio Continente. Recentemente il Cfo di Enel, Alberto De Paoli, ha rimarcato come le energie rinnovabili rappresentano circa l’80% dell’ebitda del business di generazione e il 26% dell’ebitda del gruppo, e questo aumenterà in futuro.
Il nuovo piano presentato a novembre 2020 prevede investimenti da 190 miliardi di euro nel periodo 2021-2030. Oltre il 90% degli investimenti di Enel su base consolidata, inoltre, saranno in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. In vista del 2023, Enel prevede di raggiungere un utile netto compreso tra 6,5 e 7 miliardi, garantendo una crescita del dividendo del 7% annuo, fino a 0,43 euro.