Enel (+5,7%) tiene in piedi da sola Piazza Affari, ancora in crisi Unicredit e Banco
Piazza Affari anche oggi in preda alla volatilità con umori diametralmente opposti per le big del listino. Mentre vola Enel con un rialzo del 5,73% continua la crisi del settore bancario in una seduta iniziata con incertezza dopo i forti ribassi di ieri a Wall Street a seguito della mossa della Fed di tagliare di 50 punti base il costo del denaro. L’umore dei mercati si è risollevato con gli esiti del Super Tuesday che ha visto l’affermazione di Joe Biden.
In chiusura il Ftse Mib ha guadagnato lo 0,91% a 21.946 punti. Impennata di Enel e delle altre utility (+3,75% Snam, +4,5% Terna) dettata dai nuovi minimi dei tassi con il Treasury a 10 anni statunitense sceso per la prima volta sotto il muro dell’1% e anche in Europa i tassi vi riportano verso i minimi storici.
Banche soffrono ancora
Tra i titoli di Piazza Affari ribasso del 4,3% per Banco BPM reduce dal tracollo di oltre l’8% della vigilia a seguito della presentazione del nuovo piano al 2023 che prevede la distribuzione totale di dividendi sul periodo 2020-2023 supererà gli 800 mln, con un dividend payout ratio medio pari ad almeno il 40%. Le previsioni al 2023 sono state accolte con freddezza dal mercato e a questo si aggiungono le pressioni al ribasso sulle banche dovute alla prospettiva di tassi di interesse ancora più bassi che peseranno sulla marginalità. “Anche se non sono state fornite guidance di breve né per l’utile né per il dividendo per azione (ma solo un obiettivo di 800 milioni di cash dividend cumulati) la reazione del titolo di ieri è eccessiva perché alcuni punti di debolezza del piano sembrano in parte ridimensionati” afferma Equita. Mediobanca Securities ritiene che il piano si basi su macro trend e vendite di attività per poter pagare i dividendi.
Molto male anche Unicredit e Bper, entrambe scese di oltre il 2,5%.
Raffica di vendite su Amplifon che è stata sospesa per eccesso di ribasso dopo la diffusione dei conti 2019. Al momento dello stop il titolo cedeva il 5% a 24,30 euro.
Tonfo del 4,21% per Amplifon che ha chiuso il 2019 con ricavi consolidati pari a 1.732.1 milioni di euro, in crescita del 27,1% a cambi correnti e del 26,1% a cambi costanti rispetto al 2018. L’ebitda su base ricorrente risulta pari a 301,2 milioni di euro, in aumento del 28,8%, con un’incidenza sui ricavi pari al 17,4%, in miglioramento di 20 punti base rispetto al 2018, anche dopo il consolidamento di GAES. L’utile netto è pari a 132,7 milioni di euro, in aumento del 23,9% rispetto al 2018.
Numeri che si discostano di poco dalle stime di consensus Bloomberg che vedevano ricavi 2019 a 1,727 mld (+27%), ebitda a 301,8 mln (+34%) e utile a 137,3 mln (+31%).