Notizie Obbligazioni En-plein per il primo bond targato Efsm, si riaccendono i riflettori sugli eurobond

En-plein per il primo bond targato Efsm, si riaccendono i riflettori sugli eurobond

6 Gennaio 2011 07:44

Vanno a ruba i bond europei che serviranno a salvare le banche irlandesi. Ieri l’Unione europea ha piazzato nel giro di un’ora il bond quinquennale da 5 miliardi al tasso di interesse del 5,51% tramite l’European Financial Stabilization Mechanism ossia il Efsm, il meccanismo originariamente creato per aiutare i Paesi europei dell’area centro-orientale. Le richieste sono state tre volte superiori all’offerta. Così il 12 gennaio invierà all’Irlanda la prima tranche di aiuti destinati al salvataggio del sistema bancario.


All’operazione avrebbe aderito anche la Cina che già controllerebbe il 7,3% del debito pubblico dei Paesi dell’Eurozona, per una cifra vicina a 630 miliardi di euro e ora si è lanciata in un corteggiamento dell’Europa. “Il successo dell’emissione di bond ci porta a credere che in futuro non avremmo difficoltà a collocare nuovi titoli”, ha detto la portavoce della Commissione Ue, Amelia Torres. Sempre a gennaio dovrebbe esserci una nuova emissione da 5 miliardi, ma questa volta gestita dall’European Financial Stability Facility (Efsf, il veicolo finanziario creato per il salvataggio della Grecia). Secondo gli addetti ai lavori, l’operazione potrebbe spianare la strada all’emissione degli E-bond promossi dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.


Un capitolo che vede  divisi i leader europei e che ha riacceso i dubbi sulla reale coesione dell’Europa e sulla sua capacità di azione. Ne sono una dimostrazione anche la recente ondata di attacchi della speculazione. Come segnalato da Stiglitz i fondi creati dai governi europei rappresentano “solo un sollievo temporaneo per i piccoli Paesi” in difficoltà. Tanto che secondo il premio Nobel l’euro potrebbe non sopravvivere senza politiche appropriate per una stabilità finanziaria sostenibile nel lungo termine.

 

A difendere la strategia dell’Europa è invece il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso secondo cui Eurolandia ha gli strumenti per agire e se necessario ne verranno adottati altri. La prossima settimana verrà presentato il Rapporto Annuale sulla Crescita. “Un documento che darà il via al nostro nuovo ciclo di governance – ha detto Barroso – e si focalizzerà su consolidamento di bilancio, riforme strutturali, misure per la crescita”. Ma se Barroso cerca di rassicurare, i due grandi malati del Vecchio Continente, Grecia e Irlanda, continuano ad essere per Eurolandia una spina nel fianco. Gli investitori chiedono infatti rendimenti sempre più alti per comprare il debito ellenico. La riprova? Ieri lo spread tra i titoli di Stato decennali della Grecia e il bund tedesco è volato al record storico di 974 punti base.