Elliott scarica Telecom Italia, quasi azzerati i diritti di voto
Il fondo attivista Elliott tira i remi in barca da Telecom Italia. Dalle comunicazioni Consob emerge che la partecipazione nella società telefonica italiana è scesa al 5,127%, di cui però solo lo 0,265% ancora dotata di diritti di voto. Il restante 4,862%, come rimarca oggi Il Sole 24 Ore, è una posizione lunga costruita con strumenti derivati che le note identificano come JPM cash settlement swap con scadenza 30 maggio 2023.
Dal fondo di Paul Singer fanno sapere, stando a quanto riporta il Sole24Ore, che si tratta di un 'aggiustamento tecnico' – il passaggio da cash a swap – che non modificherà l’impegno di Elliott su Telecom Italia. La discesa nel capitale da parte di Elliott era già iniziata il mese scorso passando da quasi il 10% a poco sotto il 7%.
L'ulteriore discesa arriva proprio una settimana dopo l'assemblea di Telecom e potrebbe provocare delle reazioni da parte degli altri azionisti. In particolare Vivendi, maggior azionista con il 23,94% del capitale ordinario, che però risulta in minoranza nel board con cinque amministratori su 15 (la maggioranza è espressione proprio del fondo Elliott con una lista di dieci candidati indipendenti).