Elezioni Usa: Trump-Clinton, la sfida che agita i mercati si risolverà in pochi Swing States
La risalita di Donald Trump nei sondaggi, dopo il nuovo scandalo “emailgate” a pochissimi giorni dalle elezioni presidenziali, agita i mercati finanziari. La conferma è arrivata ieri con l’ultimo sondaggio elaborato da ABC News/Washington Post che assegna a The Donald un vantaggio di un punto su scala nazionale nei confronti di Hillary Clinton, che solo poche settimane sembrava potesse avere la vittoria in tasca. La media dei sondaggi calcolata da RealClearPolitics vede ancora la Clinton in vantaggio, ma di soli 2,2 punti contro il miliardaio newyorchese.
Bisogna però precisare che i sondaggi, in uno scontro che si preannuncia tiratissimo, lasciano il tempo che trovano. Alla fine infatti saranno 5 o 6 “Swing States” (Stati in bilico) a decidere il nuovo inquilino del 1600 di Pennsylvania Avenue, complice l’intricato sistema elettorale degli Stati Uniti dove i voti non si contano su base nazionale ma su quella dei singoli Stati.
Ogni Stato degli Usa assegna un determinato numero di grandi elettori che, dopo le elezioni dell’8 novembre, eleggeranno il nuovo presidente. Il numero dei grandi elettori è proporzionale alla popolazione del singolo Stato e tutti i grandi elettori di uno Stato vengono assegnati a chi prenderà più voti. Basta quindi anche un voto in più per spostare tutti i grandi elettori di uno Stato verso uno dei due candidati.
In questo sistema contano meno gli Stati più popolosi, ma storicamente roccaforti dei democratici (come New York e California) e dei repubblicani (Texas e Georgia), e di più 5 o 6 Swing States, in primis Florida e Ohio. Quest’ultimo dal 1960 ha sempre votato per il candidato che ha poi conquistato la Casa Bianca. In totale i grandi elettori sono 538 e, per diventare presidente bisogna averne 270. Semplicemente la metà più uno.
Oltre alla Florida e all’Ohio, gli altri Swing States sono North Carolina, Iowa, Nevada e Arizona. In Florida la media dei sondaggi calcolata da RealClearPolitics evidenzia che tra Trump e Clinton vi è un distacco inferiore al punto percentuale, mentre in Ohio Trump è visto in vantaggio di 2,5 punti. In Nevada si nota un lieve vantaggio dell’ex first lady, mentre in Arizona è The Donald ad essere di poco in testa.