Notizie Notizie Mondo Elezioni Grecia: trionfa Syriza di Tsipras. Addio Austerity?

Elezioni Grecia: trionfa Syriza di Tsipras. Addio Austerity?

26 Gennaio 2015 09:03
La questione Grecia è tornata prepotentemente in primo piano nelle agende economiche dopo le elezioni di ieri che hanno segnato il trionfo di Syriza, il partito di sinistra radicale guidato da Alexis Tsipras. Secondo quanto riportato dalle principali agenzie stampa, i dati reali (99,8% dei voti scrutinati) assegnano il 36,3% a Syriza contro il 27,8% di Nuova Democrazia (76 seggi) del premier uscente Samaras. Il partito di estrema sinistra ottiene così 149 seggi (inclusi i 50 del premio di maggioranza) su 300, due meno della maggioranza assoluta. Le urne vedono l’estrema destra di Alba Dorata come terzo partito con circa il 6,3% e 17 seggi, seguito da To Potami al 6,1% (17 seggi). Sono in totale sette partiti che ottengono la rappresentanza parlamentare, mentre tutti gli altri non superano il 3%.
 
Il messaggio che è arrivato da Atene è chiaro: basta austerità e rigore
“La Grecia è di nuovo al centro dell’agenda politica (se mai fosse andata via), e la politica è di nuovo sul mercato e al centro dell’agenda economica (se mai fosse andata via)”, afferma con questo giro di parole Paul Donovan, economista di Ubs, secondo il quale “la vittoria Syriza alle elezioni greche non è una sorpresa per i mercati, ma la portata del loro sostegno parlamentare e le osservazioni dei leader di Syriza possono influenzare gli investitori“. Secondo l’economista della banca elvetica, “i mercati si concentreranno su quattro aspetti: la rinegoziazione del debito con la Troika; l’impatto della portata della vittoria Syriza in altri partiti anti-austerità in Europa; l’impatto delle politiche Syriza sull’economia greca (e le implicazioni per l’austerità in altri paesi in Europa); e infine i  timori di una uscita dell’euro”
 
Alexis Tsipras, 41 anni il prossimo luglio, dovrà muoversi in fretta per dare vita a un nuovo esecutivo, che secondo fonti potrebbe essere formato già mercoledì prossimo. Secondo quanto riportato dalla stampa ellenica, stamattina Tsipras dovrebbe incontrare Panos Kammenos alla guida dei Greci Indipendenti che hanno conquistato in totale 13 seggi. Sono loro i possibili partner di coalizione.  
Tra i prossimi eventi chiave gli esperti di Credit Suisse mettono in primo piano la capacità di formare un nuovo governo e la scelta del partner di coalizione. “Se il governo venisse formato con una forza di centro, come ad esempio To Potami, si tratterebbe di una decisione positiva – afferma Gianni Zanni, capo della ricerca economica Europa di Credit Suisse -, ma se l’accordo venisse fatto con i Greci Indipendenti potrebbe avere conseguenze negative, a nostro avviso, sul mercato. L’incapacità di formare un governo sarebbe una notizia negativa nel breve termine, anche se consideriamo poco probabile questa possibilità in questa fase”. In ogni caso, conclude Zanni, avremo presto delle risposte visto che stamattina iniziano le discussioni tra le diverse forze politiche e Syriza ha tre giorni, secondo la costituzione greca, per dimostrare di essere in grado di raggiungere una maggioranza parlamentare. 
 
Il risultato di queste elezioni rischia di mettere in discussione i patti negoziati dai precedenti governi con la Troika. Il fronte vincitore promette infatti di voler abbattere la ricetta dell’austerità e sarebbe pronto a negoziare un nuovo piano di 4 anni. 
Dichiarazioni che hanno spinto Bruxelles a convocare una riunione dell’Eurogruppo, a cui prenderà parte anche il presidente della Banca Centrale europea (Bce), Mario Draghi, e Benoit Coeuré del consiglio direttivo della Bce. Nel frattempo Coeure è intervenuto sulla questione Grecia. Al giornale tedesco Handelsblatt ha dichiarato che “la Bce non accetterà nessun taglio del debito greco”. “E’ assolutamente chiaro che non possiamo accettare una riduzione del debito che include titoli greci che si trovano presso la Bce,” ha detto Coeuré, aggiungendo che non sarebbe possibile per i termini di legge. Nelle ultime ore era stata dettata anche linea della Germania per bocca del numero uno della  Bundesbank, Jens Weidmann: “La Grecia rispetti gli impegni, fare le riforme è nel suo interesse”.