Elezioni e risvolti sui mercati: spread a 200 con sprint di banche e Ftse Mib se solo Salvini…
A pochi giorni dalle elezioni europee, gli esperti continuano a tracciare i possibili scenari che si verranno a creare il giorno dopo il voto. Tra gli ultimi Andrea Delitala, Head of investment advisory di Pictet Asset Management ne individua tre che hanno risvolti inevitabili sui mercati finanziari.
Scenario di base: cautela iniziale per l’Italia, reazione positiva per l’Eurostoxx
Il primo scenario di base (con una probabilità del 65%) è molto vicino a quello descritto dai sondaggi e prevede che Popolari e Socialdemocratici perderanno la maggioranza assoluta delle preferenze e dovranno cercare nuove alleanze, includendo i liberali – ipotesi probabile considerato che le tre forze hanno spesso votato in maniera compatta su dossier chiave o per la nomina di figure istituzionali – o coinvolgendo eventualmente i Verdi. La seconda ipotesi rappresenterebbe una novità e potrebbe essere collegata a una politica fiscale più permissiva oltre che favorire la nomina a capo della Commissione europea del candidato socialista olandese Frans Timmermans. Al contrario è più vicina a un’idea di stabilità la soluzione che porta verso i liberali e che confermerebbe a capo della Commissione europea Manfred Weber e un non tedesco come presidente della Banca Centrale Europea. Uno scenario che, a detta dell’esperto, potrebbe rivelarsi nel lungo periodo positivo anche per l’Italia, perché l’industria italiana è allineata all’interesse dell’industria tedesca.
La reazione del mercato dice l’esperto, sarebbe moderatamente positiva per aver superato un possibile ostacolo senza danni. In conclusione, in questo scenario le attese sono di cautela iniziale per quanto riguarda l’Italia, ma di una reazione positiva per l’Eurostoxx e le borse europee che potrebbero recuperare un pò di terreno dopo aver registrato vendite nette da inizio anno.
Secondo scenario: beni rifugio in risalita
Il secondo scenario di divergenza è che ha una probabilità del 20 per cento è peggiore per i mercati sia italiani sia europei e si realizzerebbe con la conquista di 1/3 dei seggi da parte dei partiti non tradizionali e con gli euroscettici con scarse probabilità di oltrepassare il 20%. L’avversione al rischio favorirebbe il flight to quality e, dunque, una risalita di tutti i beni rifugio dice l’esperto di Pictet Asset Management.
Terzo scenario: Salvini diventa moderato e lo spread si abbassa
Infine il terzo scenario convergenza (positivo, probabilità: 15%) è quello più positivo per l’Europa e l’Italia in particolare è il meno probabile e anche il più complesso. Tale scenario implica un probabile cambiamento di governo (e parlamento a seguito di nuove elezioni) nazionale e tempi piuttosto lunghi (non meno di sei mesi) per concretizzarsi in termini di effetti sui mercati.
Nella prospettiva di un consolidamento della propria forza relativa, SalvinI potrebbe assumere un ruolo completamente diverso da quello interpretato fino a questo momento, spostandosi su posizioni più moderate e abbandonando le velleità di disgregazione dell’euro. Se Salvini archiviasse in modo definitivo e convincente le critiche all’euro, dice Delitala, la reazione del mercato sarebbe positiva e rilevante. Il mercato ha dimostrato di poter sopportare un deficit elevato – anche al 3% in quanto reversibile – ma non lo scenario di uscita dall’euro: pertanto se venisse escluso esplicitamente, o anche solo dimezzato, le attese sono di un rally dei Btp comprimendo lo spread contro il Bund verso l’area 200 punti base che, a sua volta, trascinerebbe al rialzo le banche italiane e, a seguire, il Ftse/Mib e l’Eurostoxx insieme alla moneta unica.