El-Erian: ‘investitori dimentichino il meraviglioso trio del 2017’. Tutti i consigli del guru
Investitori e trader sappiano una cosa: non sarà facile tornare al meraviglioso trio del 2017, e il trend riportato dai mercati, la scorsa settimana, deve servire da monito: parola di Mohamed El-Erian, capo economista di Allianz che, in un articolo pubblicato su Bloomberg, presenta i componenti di quel trio, che non solo sarà difficile replicare, ma che forse si confermerà una parentesi che, per ora, non potrà essere neanche più riaperta.
Il trio è composto da tre fattori che, l’anno scorso, si sono presentati simultaneamente: 1) il balzo dei prezzi dei titoli azionari; 2) mercati obbligazionari remunerativi; 3) assenza di volatilità giornaliera.
La simultaneità di questi tre fattori latita sui mercati da un po’ a dimostrazione, secondo El-Erian, di come i mercati stiano attraversando un’importante transizione in termini di elementi che tenderanno a influenzarli: liquidità, crescita, fattori tecnici.
El-Erian scrive:
“accanto al grande interrogativo di più lungo termine su quali di questi fattori divergenti avranno alla fine la meglio, gli investitori dovrebbero guardare anche a quelle che sono le implicazioni immediate sulle strategie di portafoglio”.
A tal proposito, il responsabile economista di Allianz SE – che è la società che controlla Pimco, dove Mohamed El-Erian ha servito sia come CEO che come co-direttore degli investimenti – invita gli investitori a rivalutare le scelte di investimento effettuate, a iniziare da quelle tra gestione attiva e gestione passiva; ad apprezzare maggiormente il ruolo delle allocazioni di cash nel portafoglio, al fine di disporre di maggiori opzioni nel momento in cui è necessario rispondere velocemente agli scossoni dei mercati; a prezzare in modo migliore il rischio di liquidità; a mitigare il rischio, aggiungendo ai benefici legati alla diversificazione di portafoglio strategie più esplicite, volte a gestire estremi rischi di coda; e a ricorrere, infine, anche ad alcune piccole tattiche, oltre che ad adottare un posizionamento di portafoglio strategico.
El-Erian spinge la comunità degli investitori a riflettere su quanto si è verificato nelle ultime sessioni, in particolare nell’ultima settimana di contrattazioni, che è stata la settimana, anche, delle elezioni midterm del Congresso.
La reazione positiva di Wall Street al risultato di un Congresso spaccato a metà si è spenta nella sessione di venerdì, quando il Dow Jones ha chiuso in perdita dello 0,8%, il Nasdaq ha perso l’1,7%, e lo S&P 500 ha ceduto lo 0,9%.
La volatilità che sta interessando i mercati, sottolinea El-Erian – è dovuta a un insieme di fattori: a fronte della solidità dell’economia Usa, in altri paesi l’attività economica sta rallentando, “rendendo ancora più pesante la zavorra debiti”. E “ciò è stato evidente sia con i dati che sono stati resi noti in Europa la scorsa settimana, che con l’avvertimento netto lanciato dalla banca centrale della Cina – (la People’s Bank of China) – sui ‘cambiamenti profondi’ che stanno interessando l’economia del paese”.
A questo elemento di incertezza si aggiunge il fatto che c’è ancora differenza tra come i mercati e la Fed vedono il percorso della politica monetaria Usa.
A tal proposito, la Fed di Jerome Powell è apparsa più falco, stando alle dichiarazioni rilasciate lo scorso 8 novembre, mentre la Bce sembra pronta a porre fine al suo Quantitative easing, nonostante i rischi sia economici che finanziari che incombono sull’Eurozona.
“Questo tiro alla fune – conclude El-Erian – sarà interessato probabilmente anche da una escalation nei prossimi mesi. Il risultato sarà una maggiore volatilità che metterà alla prova non solo la deteminazione degli investitori, ma anche alcune scelte di investimento asimmetriche, che non sono state colpite dalle forti flessioni che hanno caratterizzato i mercati nel mese di ottobre”.
Dunque, gli investitori tengano ancora ben allacciate le cinture di sicurezza.