EFSF: atteso il voto della Germania sul fondo salva-stati europeo
Dopo il voto della Slovenia e, ieri, della Finlandia sull’ampliamento dei poteri del cosiddetto fondo salva-stati europeo, oggi alle 11,30 tocca al Parlamento tedesco. Un voto dalla valenza politica per il cancelliere Angela Merkel, la cui base di consensi si va sempre più riducendo soprattutto dopo le deludenti elezioni regionali in Germania. Le borse attendono, e nel frattempo aprono al ribasso.
Il voto della Finlandia
La Finlandia ha assicurato ieri il suo sostegno alla nuova versione del fondo di stabilità europeo, risalente al Consiglio Europeo del 21 luglio scorso, con 103 voti a favore contro 66 contrari e 31 astenuti o assenti. Un voto che mostra la buona volontà del Paese scandinavo a fare la sua parte nell’estinzione del debito dell’Eurozona, nonostante non abbia ancora ricevuto risposta sulle garanzie richieste ad Atene per sostenerla con il secondo pacchetto di aiuti.
Voto del Bundestag, prova politica per la Merkel
Anche per il Bundestag tedesco il voto sul pacchetto ad Atene verrà rimandato, precisamente alla prossima settimana, dopo la nuova visita della troika in Grecia da cui uscirà una valutazione tecnica sull’impegno mostrato dal Paese ellenico per meritarsi gli aiuti promessi.
Per ora, Angela Merkel aspetterà il verdetto del Parlamento come un’ulteriore prova politica per se stessa, anche se, in sé, il voto all’estensione dei poteri dell’ European Financial Stability Facility non dovrebbe presentare grossi problemi. La questione si porrà con le votazioni delle prossime settimane, prima tra tutti quella sulla seconda tranche di aiuti alla Grecia, che evidenzieranno davvero quale sarà la natura della coalizione che sostiene il cancelliere tedesco: se raccogliticcia o compatta.
Il partito democristiano e liberaldemocratico per il voto di oggi assicurano una maggioranza di 19 seggi, anche se si teme l’opposizione di coloro che potrebbero non voler ampliare il contributo della Germania – già il più ampio d’Europa – al fondo, facendolo salire dagli attuali 123 miliardi di euro a 211.
La riforma del fondo di stabilità europeo
Il fondo salva stati, con sede in Lussemburgo, ha il potere di grado di erogare bond e titoli di debito. La riforma del Fondo, al voto degli Stati europei, prevede un tetto massimo di 440 miliardi di euro da destinare agli Stati europei in difficoltà attraverso ricapitalizzazione di banche o acquisti di titoli di Stato, anche sul mercato secondario.
Nei giorni scorsi il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, come anche il presidente dell’Eurogruppo Junker, avevano smentito l’ipotesi di un possibile incremento dell’ammontare totale dell’ EFSF, da effettuarsi eventualmente, secondo Schaeuble, nella maniera più efficiente possibile, per evitare di mettere a rischio i rating tripla AAA dei Paesi europei più virtuosi.
A chiudere il ciclo delle votazioni sarà la Slovacchia, il prossimo 25 ottobre.